Velletri: il ministro “benedice” il Tribunale
 
da Il Messaggero del 16.11.99

di DARIO SERAPIGLIA
«La sfida del 2000 è quella che riguarda soprattutto il massimo decentramento dell'amministrazione della Giustizia su tutto il territorio italiano a vantaggio dei cittadini. Ed in questo quadro si colloca l'istituzione del Tribunale dei Castelli romani, all'interno del quale, allo stesso modo, il decentramento dovrà essere osservato nella misura maggiore possibile». Con queste parole, pronunciate nella sala convegni del Tribunale di Velletri, davanti a magistrati, avvocati, funzionari, impiegati interessati e a numerosi sindaci dei Comuni del circondario, il ministro di Grazia e Giustizia, Oliviero Diliberto, ha praticamente tenuto a battesimo ieri sera la nuova struttura di Giustizia che in questi giorni è al vaglio delle Commissioni specifiche di Camera e Senato. 
«Non ci si può aspettare che qualsiasi riforma - ha aggiunto il ministro - ottenga l'unanimità dei consensi, ma in un clima di collaborazione, e lontani dalle risse fine a sé stesse, sicuramente si possono raggiungere risoluzioni che possano comunque soddisfare». E' noto come il nuovo tribunale non trovi fino ad ora d'accordo il gruppo forense tuscolano e la perplessità è stata ricordata dal sottosegretario, Vincenzo Vita, che così ha però poi chiarito: «Nella zona intorno a Frascati si ha timore di passare da area marginale del Tribunale di Roma ad area marginale del Tribunale di Velletri. In questo contesto, evitando contrapposizioni e tensioni inutili, andrà effettuato un approfondimento per valorizzare tutte le zone in cui si articolano i Castelli romani». E la rassicurazione è giunta immediatamente, essendo stato ribadito che non è in discussione il Tribunale di Velletri, ma il Tribunale dei Castelli romani, che sarà varato con il massimo del decentramento, come raccomandato dallo stesso ministro.

Il tentativo di dare alla zona sud di Roma un tribunale che avesse anche la forza di sgravare il circondario romano di una buona mole di lavoro, parte a Velletri da circa quindici anni e comincia a concretizzarsi, durante la legislatura Berlusconi, con la proposta del senatore Umberto Becchelli, che fino a qualche tempo prima era stato il presidente dell'Ordine forense veliterno, e dalle iniziative degli altri due parlamentari della circoscrizione di Velletri, il senatore Mario Palombo e il deputato Gino Settimi. «L'idea - dice l'attuale presidente, Lucio D'Eletto - traeva origine dal desiderio di dotare il comprensorio dei Castelli romani-Litoranea di un presidio di Giustizia baricentrico, funzionale e vicino alla sua realtà sociale, economica e culturale». Secondo il testo del decreto legislativo approvato il 24 settembre dal Consiglio dei ministri, e ora valutato dalle commissioni parlamentari, il Tribunale con sede a Velletri amplierebbe la propria giurisdizione territoriale da 21 a 30 Comuni, per una popolazione complessiva di circa 520mila cittadini, accogliendo quelli di Frascati, Colonna, Grottaferrata, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Pomezia e Ardea.