Dal Polo solo scarcerazioni 

da Il Sole 24 ore del 17.10.99

TORINO — «Contro il crimine il Governo ha preso da tempo misure concrete». Il presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, ha risposto così al «Security day» di Forza Italia. Da Torino gli hanno fatto eco il ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto, e il presidente della Camera, Luciano Violante: la lotta alla criminalità è una delle grandi priorità e va combattuta anche attraverso una maggiore attenzione per le forze dell’ordine. Anche l’Asinello, intanto, ha lanciato le sue proposte sulla criminalità, chiedendo al Governo mille miliardi in più nella legge finanziaria per far fronte all’emergenza. E un «segnale concreto» lo ha lanciato il ministro Rosa Russo Jervolino, presiedendo a Napoli una riunione del comitato provinciale per la sicurezza e garantendo l’entrata in funzione nel capoluogo partenopeo, entro i primi mesi del prossimo anno, di una sala operativa interconnessa tra le diverse forze dell’ordine.

«Il Centro-sinistra — ha spiegato il Guardasigilli — deve fare una politica delle forze dell’ordine. Se vogliamo il controllo del territorio e, comunque, che vengano applicate tutte le misure di sicurezza previste, dobbiamo avere polizie motivate, con salari adeguati e con prospettive di carriera». La sinistra, ha poi osservato Diliberto, deve recuperare su questo tema il ritardo accumulato negli anni. Ma senza prendere lezioni dal Polo: «Mi sono documentato — ha osservato il ministro —, il Centro-destra, negli otto mesi in cui fu al Governo, produsse una sola cosa in tema di sicurezza e giustizia, il cosiddetto Decreto Biondi del luglio 1994 con cui furono scarcerate 2.739 persone, responsabili di crimini come quelli che oggi preoccupano l’opinione pubblica».

Garantire la sicurezza dei cittadini è, per Luciano Violante, «una delle tre grandi priorità italiane, insieme al lavoro e alla scuola». Due le ricette che il presidente della Camera ha indicato come «urgenti»: l’aumento dei poteri delle forze di polizia nei confronti della criminalità ordinaria e «premi per le articolazioni territoriali che raggiungono risultati». «Può sembrare una banalità — ha sottolineato — ma se premiamo, come è giusto, chi arresta il grande latitante, dobbiamo premiare anche il lavoro che fa la stazione dei Carabinieri o il commissario di Polizia per la sicurezza quotidiana dei cittadini. E non diamo alla sicurezza il posto che le spetta nella graduatoria dei valori delle persone comuni».

A Roma, intanto, anche gli esponenti dell’Asinello hanno «celebrato» la loro giornata anti-criminalità: «Ma noi — ha precisato Antonio Di Pietro —, a differenza del Polo, vogliamo parlare di sicurezza non contro qualcuno, ma per aiutare, dare il nostro contributo di esperienza a quanti lavorano su questi temi». I Democratici hanno invitato il Governo a fare di più. Chiedendo maggiori risorse, a cominciare dalla Finanziaria: «Nella manovra — ha osservato Enzo Bianco — non c’è traccia dei 500 miliardi di cui si parlava per il comparto sicurezza. E siccome non si possono fare le nozze con i fichi secchi dico che comunque ne servono almeno mille».

Fabrizio Forquet