Banche dati, guerra ai «pirati» 

da Il Mattino dell'1.3.99

Guerra ai pirati dell’informatica. Il Ministero della Giustizia corre ai ripari, per prevenire intromissioni non gradite nelle banche dati interne. Un impegno che vedrà i primi risultati concreti proprio a Napoli. Tra due mesi, infatti, si aprirà al nuovo Palazzo di giustizia del Centro direzionale il primo centro italiano per la rete di «sicurezza informatica» sulle informazioni degli uffici giudiziari. A curarne l’allestimento, l’apertura e l’organizzazione è Carlo Visconti (ex Pm della Dda napoletana, da qualche mese responsabile per l’informatica al Ministero). I locali sono stati già individuati nella parte inferiore del palazzo di giustizia. Sono pronti anche i fondi: undici miliardi, stanziati dalla Comunità europea. Per ora, i finanziamenti serviranno ad assicurare la sicurezza informatica degli uffici giudiziari in tutta l’Italia meridionale. 
Nell’ufficio saranno impiantate postazioni con circa 50 computer, server, strutture telematiche. Al lavoro una decina di esperti del settore, reperiti nell’organico del Ministero della Giustizia. È una vera e propria strategia di «antipirateria», per rendere impossibile l’accesso di «hacker» non autorizzati nella rete degli uffici giudiziari. 
Spiega il giudice Visconti: «Ci sono banche dati particolarmente delicate, come quelle delle Dda. La rete del Ministero Giustizia è a sistema chiuso. Si vuole renderla impenetrabile dall’esterno. La sicurezza sulle informazioni delicate è importantissima per le indagini e per il lavoro degli inquirenti. Per ora, ci sono fondi finalizzati ad avviare questo discorso nell’aree meridionale. Ma ci sarà successivamente un’estensione anche alle altre regioni italiane». 
Si partirà, dunque, proprio da Napoli, città che, a differenza di altre metropoli italiane, ha anche un Ufficio speciale, per la gestione delle strutture giudiziarie. Un decentramento voluto, che ha dato i suoi frutti. Tra due mesi, partirà anche quest’altro progetto d’avanguardia: la Giustizia guarda al futuro.