Nuova legge sulla violenza "Basta sentenze choc" 

da La Repubblica del 20.4.99

di MARINA GARBESI 
ROMA - Cambia, per iniziativa del governo, la legge sulla violenza sessuale approvata nel '96 dopo una travagliata gestazione durata vent'anni. Mostrare o distribuire materiale pornografico a minorenni, a fini di libidine, diventa reato. E si dovranno prevedere aggravanti - dunque una pena da sei a dodici anni - per chi stupra una donna incinta, o comunque una persona in condizione di "debolezza", di inferiorità fisica e psichica. Il testo del disegno di legge, che anticipiamo, porta la firma del sottosegretario alla Giustizia Maretta Scoca, avvocato, deputato dell'Udr. Potrebbe essere discusso in Consiglio dei ministri già questa settimana.
Le correzioni tengono conto della reazione negativa suscitata in Parlamento e nell'opinione pubblica, a destra come a sinistra, di due recentissime sentenze della Cassazione. "Non è corruzione di minori" far vedere foto hard a bambini. Niente aggravanti per l'uomo che abusa della fidanzata al settimo mese di gravidanza. La Suprema Corte aveva così sentenziato, facendo scandalo. Ma, in realtà, si trattava di lacune della legge, la Cassazione si è limitata a verificare la correttezza dell'applicazione. Dopo il clamore iniziale, è arrivato il mea culpa dei politici. Il vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella, una settimana fa, ha annunciato che il governo era pronto a rivedere la legge. Compito che ha impegnato intensamente l'ultimo week end del sottosegretario Scoca. Spiega l'onorevole, che fu tra le voci più critiche quando si trattò di votare quella "legge bandiera": "C'erano dei vuoti normativi evidenti. Allora, si ebbe troppa fretta. Sembrava che chi sollevava dubbi o suggeriva ritocchi stesse dalla parte degli stupratori. Ora, dobbiamo rimediare". Ecco come. "Primo. Introdurre una pena per chi mostra materiale porno a bambini e ragazzi. Giornali o videocassette. Adesso rientra nella violenza sessuale solo la corruzione di minorenne, articolo 609 quinquies, cioè l'esibizione di un atto sessuale vero e proprio. Ritengo invece che per la psiche fragile di un bambino, mostrare un video osceno sia anche più morboso. Propongo tre graduazioni di pena, da definire. Per chi lo fa con minori di 18, 14 e 12 anni". Seconda modifica. "Oggi violentare una donna incinta non prevede aggravanti. Che invece occorrono. Tra l'altro, chi aspetta un figlio tende a reagire meno proprio per timore di abortire. Dunque deve esser considerata violenza anche una coercizione senza particolari minacce o impiego della forza".