Arma «costretta». Più atti giudiziari che investigazioni 

da Il Mattino del 20.4.99

Un super lavoro che limita l’attività primaria, quella investigativa. La denuncia, fatta in mattinata agli italiani nel corso di UnoMattina («il 37% delle forze di polizia sono impegnate nella notifica di atti giudizari»), investe, e in maniera massiccia, anche i carabinieri della Compagnia di Avellino che, oltre al controllo sul territorio, pregevolmente ed inappuntabilmente effettuato, giocoforza, debbono fare i conti giornalmente anche con le masiccia dose di notifiche di atti giudiziari che la legge prevede debbano eseguire. Consegnare citazioni ed atti ad imputati, testimoni e difensori: il servizio è sicuramente uno dei più impegnativi; nello spirito della legge dovrebbe servire a snellire e a favorire proprio l’attività giudiziaria ma, ironia del destino, finisce, invece, per «inficiare» dall’altro versante, quella che i militari dell’Arma, da sempre effettuano e con risultati lusinghieri: quella delle indagini. In quattro mesi, 200 gli atti notificati dall’Arma che, per la presenza di più persone in un processo, si sono quadruplicati.