Dai dottori commercialisti un sì alla riforma-delega 

da Il Sole 24 ore del 20.11.99

(DAL NOSTRO INVIATO)
BRESCIA — Il Comitato unitario delle professioni dà appuntamento a mercoledì prossimo: è fissato per il 24 novembre l’incontro dei presidenti degli Ordini, che esamineranno le richieste avanzate dal Governo e decideranno la strategia da seguire. «Ma sul ricorso alla legge delega — segnala Francesco Serao, presidente dei dottori commercialisti — si possono anche accettare le posizioni dell’Esecutivo. A condizione però che la delega sia molto dettagliata e circostanziata».

Intervenendo ieri a Brescia, nel corso di un convegno organizzato dalle Unioni dei giovani dottori commercialisti della Lombardia e dedicato al commercio elettronico, Serao ha precisato la posizione della categoria sul confronto in corso con il Governo per il restyling del disegno di legge di riforma: «Non vogliamo sostenere tattiche dilatorie. Il ricorso a una legge ordinaria è senz’altro da preferire, per la portata dell’argomento. Ma se il Governo ritiene la delega un punto irrinunciabile, allora chiediamo che questa delega sia scritta in modo non generico e precisata con cura».

Serao lancia anche una proposta per sciogliere il nodo delle società di capitali: «Si lasci alle singole professioni la decisione sull’utilizzo o meno di soci di solo capitale. Così le categorie potranno valutare l’opportunità di ricorrere ai non iscritti». Sollecita invece una precisazione del Governo per quanto riguarda gli Ordini esistenti: «Poiché si vogliono imporre una serie di requisiti per l’istituzione di nuovi Ordini, va chiarito che questi requisiti non si applicano alle professioni regolamentate già esistenti».

Accanto ai lavori in corso per la riforma, tuttavia, l’attenzione dei professionisti intervenuti a Brescia si è focalizzata soprattutto sul Fisco telematico. Muovendo dal commercio elettronico e dall’utilizzo di Internet negli studi, il convegno ha messo a confronto i delegati di Sogei con lo stesso Serao, con il presidente nazionale dell’Unione Maurizio Arena e con il componente della Giunta nazionale dell’Unione, Carlo Scotti Foglieni. Professionisti e tecnici hanno così avuto l’occasione di un reciproco (e qua e là movimentato) chiarimento, dopo i disagi e le incertezze che hanno caratterizzato l’avvio del Fisco online.

«Il Fisco telematico è una rivoluzione — ha ricordato Elio Schiavi di Sogei, ribattendo alle rimostranze della platea — e ha sicuramente creato disagi. Ma prima della telematica c’erano cinque anni di ritardo nei rimborsi e tutte le occasioni di discriminazione se non di corruzione che questi ritardi comportavano. La telematica taglia alla radice questi problemi. Purtroppo, abbiamo dovuto lavorare in tempi strettissimi».

I professionisti hanno rammentato a Sogei le difficoltà con cui hanno subìto la "rivoluzione": «Siamo noi professionisti — ha rammentato Maurizio Arena — a pagare i costi di "avviamento". Il che non significa che siamo contrari: anzi, vogliamo questo cambiamento». Una posizione condivisa dalla sala, che ha però reclamato maggiore «dignità» nel rapporto con Sogei e il ministero. Schiavi (che insieme a Gina Adele Carbonin ha fatto fronte alle critiche e alle richieste della platea) ha invitato a un «impegno comune» di professionisti e tecnici nel divulgare il Fisco telematico. E ha annunciato che già da dicembre partirà la sperimentazione del software per i controlli sugli invii del ’99 (per ora oltre 19 milioni di dichiarazioni, di cui 6 milioni e mezzo di Unico persone fisiche).

«In primavera potremo quindi effettuare — ha detto Schiavi — i controlli sulle dichiarazioni ricevute e disporre l’invio delle comunicazioni ai contribuenti». Schiavi ha confermato anche il rilascio tempestivo, entro aprile, dei programmi di controllo. Purché (c’è da precisare) il ministero rispetti l’impegno a varare i modelli definitivi entro febbraio. E purché la normativa non venga ulteriormente tormentata in corso d’anno.

Mauro Meazza