Tinebra: 'Restino l'ergastolo e il terzo grado di giudizio' 

da Il Giornale di Sicilia del 21.9.99

ROMA. Non toccare il terzo grado di giudizio e l'ergastolo, una maggiore attenzione alle mafie non italiane, un recupero di iniziativa del potere di indagini da parte della polizia. Questa, in sintesi, la posizione del procuratore della Repubblica di Caltanissetta Giovanni Tinebra che parla innanzitutto di 'amarezza per questi dibattiti che nel nostro Paese nascono ad intervalli regolari senza frattanto trovare soluzioni concrete'. Dibattiti che quasi lasciano indifferenti Tinebra, comprese le parole di Violante sulla priorità della sicurezza rispetto alla giustizia. 'Sicurezza senza giustizia ha un suono sinistro - afferma Tinebra - e giustizia senza sicurezza sa di farsa: un binomio che sicuramente non va scisso'. Secondo il magistrato, le misure allo studio del Governo 'a una prima lettura sembrano riforme condivisibili ma non risolutive' e 'più che al miglior pacchetto possibile, bisogna pensare al miglior dispiegamento di uomini e mezzi possibili'. Tra i principali problemi che incalzano, per Tinebra ci sono invece quelli legati alle mafie non italiane: 'Perchè non cominciamo a preoccuparci di cosa stiamo importando seppure per fini nobilissimi?'.