Arriva il Perry Mason all'italiana 

da La Stampa del 22.4.99

Daniela Daniele
ROMA
Forse saranno più simili all'avvocato Porta che a Perry Mason: comunque, i nostrani principi del foro, nonchè i loro colleghi meno titolati, si preparano a vestire anche i panni del detective o, almeno, avranno chi potrà farlo per loro, a maggior tutela dei clienti. La Commissione Giustizia della Camera ha infatti approvato il disegno di legge che attribuisce poteri di indagine anche agli avvocati della difesa. Il progetto dovrà ora passare al vaglio e all'approvazione del Senato.
Ecco come si presenta il provvedimento, nei suoi punti principali.
DIFENSORE E DETECTIVE. Può svolgere indagini per ottenere elementi di prova a favore del proprio assistito, fin dal momento dell'incarico professionale e in ogni stato e grado del processo. Può prendere visione di materiale sequestrato e farne copia. Può parlare con informatori e chiederne dichiarazione scritta. Così come ha la facoltà di interrogare detenuti per avere informazioni. A questi colloqui, però, non può assistere l'indagato e se da questi risultassero elementi di colpa a carico dell'informatore il legale dovrebbe interromperli. La documentazione raccolta avrà lo stesso valore processuale di quella dell'accusa.
I TESTIMONI. Sia il pm sia il difensore non possono assumere informazioni dalla persona indicata come testimone. E, in ogni caso, le notizie raccolte ugualmente non potranno essere usate.
SEGRETAZIONE. Il pubblico ministero può stabilire l'obbligo del segreto su alcune dichiarazioni. Ma questo non potrà avere durata più lunga di un mese.
NOVITA' NEL CODICE. Nel codice di procedura penale viene introdotto il reato di false dichiarazioni rese al difensore, con pena della reclusione fino a 4 anni. Viene anche aggiunto il reato di rivelazione di segreti inerenti un procedimento penale, con pena della reclusione fino a un anno a carico di coloro che abbiano assistito o partecipato a un atto del procedimento.
Positivi i primi commenti. "Un grossissimo passo avanti verso l'attuazione del sistema accusatorio e della parificazione dell'accusa rispetto alla difesa". Così definisce il provvedimento passato alla Camera l'avvocato Carlo Taormina, presidente di "Avvocatura alternativa". Un passo avanti che, secondo il legale, se confermato in Senato, consentirebbe agli avvocati "di dare finalmente un valido contributo probatorio".
Carmelo Carrara (Ccd) vede il ddl soprattutto come "uno strumento contro lo strapotere dei pm". Ma subito aggiunge che, anche in questo caso, non può dirsi ottenuta "l'equiparazione del difensore al pubblico ministero".
Toni trionfalistici da Enzo Fragalà e Alberto Simeone (An): "Questo provvedimento - dicono - potrebbe essere una corazza contro il giustizialismo di certi magistrati. Finiranno i tempi della inchieste giacobine".
Più che soddisfatti gli investigatori privati che vedono profilarsi all'orizzonte un vero e proprio lancio della categoria. Per tutti parla la figlia di Tom Ponzi, Miriam, titolare di quella che definisce la maggiore agenzia europea di investigazioni. "Saremo - promette - il braccio armato dei Perry Mason italiani: finalmente accusa e difesa sono messi su un piano quasi paritario". La figlia del noto investigatore, morto alcuni anni fa, annuncia anche che presto prenderà il via un progetto della Fondazione intitolata a suo padre, "per quei casi umani - spiega - i cui protagonisti non hanno soldi per permettersi un detective, ma che hanno una vicenda che merita sviluppi più approfonditi. Per loro lavoreremo gratis".
Ma tutti gli altri andranno ad incrementare un fatturato che, già aumentato del 30 per cento negli ultimi anni, si prevede in forte ascesa.