Tariffe, gli ordini professionali contro l’Antitrust

da La Gazzetta del Sud del 22.12.98

ROMA – Gli ordini professionali replicano all’Antitrust che nei giorni scorsi aveva lamentato l’assenza di una vera concorrenza nella fissazione degli onorari dei professionisti. Il CUP (Comitato unitario permanente degli Ordini e Collegi professionali) sottolinea come «la mancanza di qualsiasi requisito di carattere oggettivo non esalti la libertà di concorrenza, ma costituisca una
alterazione di un “mercato” che deve essere qualitativo e rigoroso nell’interesse dei consumatori». L’onorario porfessionale, prosegue il CUP, «è cosa diversa dal reddito d’impresa (qui è l’equivoco di fondo anche dell’Antitrust) e le tariffe, che possono in generale non essere cogenti, rappresentano un punto di riferimento prezioso e insostituibile per l’utente della prestazione
professionale». In relazione all’affidamento ai CAF di competenze professionali, il CUP segnala quindi «con viva preoccupazione il progressivo esproprio dell’ambito delle libertà e delle competenze delle professioni a favore di organizzazioni sindacali e di categorie non professionali.