Il Csm difende i pm dopo le accuse lanciate dal cardinale Giordano

da Il Corriere della sera del 22.12.98

NAPOLI - Dopo le pesanti accuse rivolte dal cardinale Giordano alla Procura di Lagonegro, il Csm ha deciso ieri di aprire un nuovo fascicolo sulla vicenda. Ma stavolta a tutela dei magistrati lucani. Ad occuparsene sarà ancora la prima commissione, presso la quale pende da mesi un esposto presentato dal parlamentare del Ccd, Carlo Giovanardi, contro i pm che conducono l’inchiesta.  Intanto, il cardinale Giordano ha inviato a tutte le 282 parrocchie della diocesi di Napoli le sue spiegazioni sulle accuse di evasione fiscale mosse alla Curia dalla Procura di Napoli. 
L’intervento del Consiglio superiore della magistratura a tutela dei magistrati di Lagonegro è stato sollecitato da uno dei componenti della stessa commissione, Carlo Di Casola, «togato» di Magistratura Democratica. 
«Sono profondamente turbato dal fatto che l’arcivescovo, in occasione di una visita pastorale in carcere, abbia potuto pronunciare parole offensive, alludendo a malafede o ignoranza, nei confronti dei magistrati che indagano sul suo conto - ha spiegato Di Casola -. Mi sembra positivo, invece, che i pubblici ministeri abbiano ritenuto di non replicare. Tocca al Csm, infatti, di intervenire a tutela loro e della giurisdizione». Dello stesso avviso s’è mostrato Nello Rossi, anche lui di Md. «È legittimo che il cardinale si difenda vigorosamente - ha affermato - ma è allarmante che trasformi la sua personale vicenda giudiziaria in un caso di tensione fra l’elemento ecclesiastico e spirituale e quello statale e giurisdizionale. Non esiste alcun anticlericalismo di ritorno». Meno convinto di ciò, s’è dichiarato il «laico» dei Ccd, Michele Vietti, che in una lettera spedita al presidente della prima commissione ha sottolineato come «il Csm non abbia argomenti da opporre alle gravi dichiarazioni del cardinale Giordano», visto che l’esposto dell’onorevole Giovanardi «è tuttora pendente». 
Quanto alle accuse di evazione fiscale mosse alla Curia dalla Procura napoletana, è in corso di distribuzione in ciascuna chiesa il testo della nota diffusa dall’arcivescovo venerdì scorso, dopo la maxiperquisizione in tutti gli uffici amministrativi della diocesi. Giordano si dice estraneo ad ogni addebito e ricorda come la Curia, essendo un ente ecclesiastico e non svolgendo attività commerciale, sia soggetta a un particolare regime tributario. «Un attento esame dei documenti acquisiti - sottolinea il presule - permetterà di chiarire la posizione della Curia rispetto alle ipotesi di addebito avanzate». I sacerdoti delle parrocchie, dove la nota è giunta già ieri, hanno letto il testo al termine delle messe domenicali. 
R. I.,