Gli esperti e il controllo a distanza dei detenuti 'Ha troppi punti deboli e può essere clonato' 

da Il Giornale di Sicilia del 22.9.99

ROMA. Forze politiche e magistrati ne hanno fatto argomento di dibattito, ma ci sono esperti, che da tempo studiano le possibili applicazioni delle innovazioni tecnologiche nella lotta alla criminalità e nella difesa in genere, per i quali il braccialetto elettronico per controllare, a distanza, i detenuti che godono del beneficio degli arresti domiciliari ha una serie di controindicazioni che, alla fine, portano a bocciarlo. In sintesi la tesi è questa: 'Sono aggeggini che funzionano, ma solo quando funzionano. Proprio come i telefonini, con il rischio di sentirsi rispondere: il cliente da lei ricercato non è... raggiungibile'. Il braccialetto si basa sulla tecnologia dei localizzatori Gps, un sistema satellitare che dà il posizionamento ad un trasmettitore; proprio come avviene per le imbarcazioni da diporto e il traffico aereo-navale commerciale in genere, che se ne servono, soprattutto le prime, per fare il punto. Il sistema Gps è datato: nasce venti anni fa, ma - a detta dei tecnici - quanti oggi pensano di usarlo come cercapersone dimenticano tutta una serie di filtri che, è stato dimostrato, ne ostacolano l'individuazione. Uno per tutti: il braccialetto emana un segnale ogni due minuti. Tempo sufficente per staccarlo e farlo trovare alle zampe del gatto di casa. Insomma - insistono gli esperti - questi sistemi hanno punti deboli e creano problemi tutte le volte che si trovano in aree protette, sotterranee, oppure genericamente schermate. E hanno bisogno di un'ampia rete di ponti per permettere che i trasmettitori possano ricevere il segnale sempre e comunque. Un'altra difficoltà è posta dal sistema di alimentazione: vanno a pila e appare complicato pretendere che il detenuto si ricarichi, come si fa con il proprio telefonino. Può quindi accadere di scomparire per un certo tempo per riapparire quando le pile sono ricaricate. Inoltre c'è il problema dei numeri: un conto è seguire 10 o 15 persone che puoi andare a riacciuffare se sai davvero dove sono; un'altra cosa è se sono tanti. Un altro motivo di bocciatura per il braccialetto è dato dalla possibilità che possa essere clonato, proprio come è avvenuto per i telefonini: così potremmo assistere a detenuti che attaccano il duplicato al cane di casa, si tolgono il proprio e se la danno a gambe. E ancora: nessuno si è posto il problema della compatibilità elettromagnetica del soggetto che ne dovrà farne uso. Cosa accadrà poi se nella stanza c'è un apparecchio elettrico come la radio o il televisore? Il braccialetto emette un segnale ogni due minuti creando un continuo disturbo e rischiosissimi problemi se nell'appartamente convive un familiare portatore di pace-maker.