Hai ragione? Basta la Cassazione

da L’Espresso del 21/28 1.99

di Marco Travaglio 
Processi più rapidi, sentenze più velo- ci, fughe più difficili, pene più certe. Tutti, a parole, sono d’accordo. Ma in Parlamento, sul tema, non c’è neppure un rigo depositato. Qualche mese fa, dopo la doppia beffa di Gelli e Cuntrera, il “New York Times” titolò: .Tre gradi di giudizio all’italiana: condanna, appello e fuga.. Ora, per invertire la rotta, arriva la prima proposta concreta. Destinata a far discutere. Sia per le firme: quelle dei dipietristi. Sia per l’oggetto: drastica riduzione dell’appello e carcere subito dopo la condanna di secondo grado (provvisoriamente esecutiva, almeno per i reati più gravi). La proposta, che sarà presentata ufficialmente a febbraio e che “L’Espresso” illustra in anteprima, è stata elaborata da Elio Veltri, capo del dipartimento giustizia dell’Italia dei valori, e dall’avvocato Emanuele Fisicaro, studioso di diritto penale. 
Si parte da una domanda: a chi serve l’appello? Molto ai colpevoli, che possono allontanare il giorno della condanna definitiva, paralizzando il processo con impugnazioni pretestuose in attesa della prescrizione, dell’amnistia, della scarcerazione per decorrenza dei termini o della fuga alla vigilia dell’ingresso in carcere. Serve meno agli innocenti, che pagano prezzi alti restando imputati per anni e che potrebbero veder riconosciuta prima la loro estraneità con un più rapido giudizio della Cassazione. 
Rivoluzione in più mosse. Sette articoli in tutto per altrettante modifiche alle norme dei codici penale e di procedura penale che regolano l’appello, l’esecuzione della pena e la prescrizione dei reati. 
1. Si può ricorrere in appello soltanto in caso di .mancata assunzione di una prova decisiva circa la sussistenza del fatto, la sua commissione da parte dell’imputato, la presenza di circostanze aggravanti o attenuanti. diverse da quelle ordinarie o a effetto speciale. Oppure quando, .dopo la sentenza appellata., si scoprono .nuove prove decisive per il giudizio.. O ancora quando i giudici di primo grado, secondo
l’imputato, hanno commesso un’.inosservanza delle norme processuali.  punita con la .nullità, l’inutilizzabilità, l’inammissibilità o la decadenza.  delle prove. 
2. In tutti gli altri casi, tantopiù quando i motivi sono .manifestamente irrilevanti., non si può appellare. E si passa direttamente in Cassazione per il secondo e ultimo grado di giudizio. 
3. Per ottenere l’appello, l’imputato dovrà .presentarsi presso la polizia giudiziaria nelle 48 ore antecedenti alla data fissata di udienza.. Se invece è assente .senza un giustificato motivo nel giorno fissato per il dibattimento., l’appello diventa .inammissibile.. E il processo di secondo grado non comincia neppure. 
4. .Il giudice di appello, quando conferma la condanna e la pena da espiare non è inferiore ai cinque anni di reclusione, dispone, contestualmente o successivamente alla sentenza, una misura cautelare, se ritiene di non poter escludere il pericolo che l’imputato si sottragga all’esecuzione delle pena dandosi alla fuga.. 
5. L’ultimo articolo congela i termini di prescrizione del reato durante il processo d’appello. Appellare per puro scopo dilatorio non converrà più a nessuno. 

Via la strozzatura. È il grado di appello il più stretto fra i “colli di bottiglia” in cui s’incaglia il processo penale (vedi tabella). Fra i tre gradi di giudizio l’appello è quello che fa cadere in prescrizione il maggior numero di reati: il 7,7 per cento, contro il 4,5 nei Tribunali e lo 0,9 in Cassazione. 
Qualcuno dirà: ma gli errori giudiziari? Se è vero che tre occhi vedono meglio di due, sarà più difficile scoprirli, passando da tre a due gradi di giudizio. .Quando i motivi sono fondati, l’appello rimane., risponde Veltri, .mentre spariscono i casi in cui il colpevole appella una condanna pur sapendo di averla meritata, allo scopo di non espiare mai la pena. E poi, oggi, in Italia, gli stati e i gradi di giudizio non sono tre, ma almeno cinque: indagini preliminari con richiesta finale del pm; udienza preliminare con decisione del gip; primo grado; appello;
Cassazione. Senza contare la fase dell’esecuzione e quella davanti al giudice di sorveglianza, resa interminabile dalla legge Simeone. Un normale procedimento, senza imputati detenuti né incidenti di percorso, vede impegnati sullo stesso caso ben 15 magistrati. Un record mondiale.. .E poi - aggiunge Fisicaro - in Italia abbiamo la garanzia della motivazione della sentenza, sulla cui validità si pronuncia la Cassazione. All’estero assoluzione e condanna sono verdetti secchi, senza una parola di spiegazione, e dunque senza possibilità di controllo della Suprema Corte.. 

Entrare in Europa. Nei paesi anglosassoni, i pochissimi casi di appello riguardano questioni su cui in Italia si pronuncia la Cassazione: il fatto è o non è reato? Le prove erano sufficienti e sono state valutate correttamente dai giudici di primo grado? Nemmeno le convenzioni internazionali sui diritti dell’uomo - parlano mai di tre gradi di giudizio.
Ma sempre di due. Se n’erano accorti anche gli estensori del programma dell’Ulivo del ‘96: .Le nostre priorità sono... limitazione delle possibilità di appello alle violazioni di regole procedurali e di
valutazione.. Non se ne fece nulla.