D'Ambrosio, primo sì del Csm 

da La Repubblica del 23.6.99

MILANO (l.f.) - È nel segno della continuità la successione decisa dal Consiglio superiore della magistratura per la Procura della Repubblica di Milano, lasciata da Francesco Saverio Borrelli dopo un regno durato undici anni. Ieri la commissione "Incarichi direttivi" del Csm ha designato come candidato unico alla carica Gerardo D'Ambrosio, il "vice" di Borrelli che già oggi dirige provvisoriamente l'ufficio. Alla nomina di D'Ambrosio mancano ora il sì del guardasigilli Diliberto e il voto del plenum del Csm: ma si tratta ormai di procedure formali, visto che ieri tutte le correnti della magistratura - dalla sinistra di Md ai conservatori di Magistratura indipendente - si sono schierate per la nomina di D'Ambrosio. L' unico dissenso è venuto da un membro di nomina politica del Csm, Michele Vietti del Ccd, che si è astenuto, criticando "l'unanimismo del voto".
Che la nomina di D'Ambrosio a capo della Procura milanese fosse la soluzione più naturale lo aveva affermato lo stesso Borrelli nell'agosto dell'anno scorso, all'indomani dell'intervista a un quotidiano in cui annunciava la sua decisione di chiedere il trasferimento alla Procura generale del capoluogo lombardo. E infatti ieri sera Borrelli si è detto "felicissimo" del voto a favore di D'Ambrosio, mentre il diretto interessato si è limitato a fare sapere che il suo obiettivo è quello di smaltire l'arretrato di fascicoli della procura milanese entro il 2 gennaio 2000, data in cui entrerà in vigore anche per la giustizia penale la legge sul "giudice unico".
Proprio la gestione di questa radicale riforma, infatti, costituisce l'impegno più gravoso che attende il nuovo procuratore milanese, insieme ad un altro compito non meno delicato: il ritorno alla "normalità" nei rapporti con il mondo politico dopo la fase di Mani pulite. E il consenso trasversale raccolto da D' Ambrosio al Csm si spiega probabilmente con la convinzione diffusa che sia l'uomo più adatto per gestire questa fase: essendo da un lato legato all'avventura di Mani pulite (D'Ambrosio è stato per sette anni il coordinatore del pool) ma anche il magistrato con la visione più chiara della distinzione dei ruoli tra politica e giustizia, come gli hanno riconosciuto in più occasioni anche gli ambienti vicini alla Fininvest e a Forza Italia.