Violante: va modificata la legge sulle rettifiche in caso di diffamazione

da Il Corriere della sera del 24.6.99

ROMA - È necessaria una nuova legge sulla rettifica in caso di diffamazione a mezzo stampa. Lo ha sostenuto il presidente della Camera, Luciano Violante, intervenendo al convegno organizzato dall'Ordine nazionale dei giornalisti su «Citazioni e miliardi». «Il problema più significativo - ha sottolineato Violante - è risarcire l'onore delle persone lese e la rettifica fatta nei termini previsti dalla legge avrebbe così una funzione di risarcimento ed eviterebbe le cause civili. I giornali potranno poi scegliere se rettificare la notizia o percorrere la strada del processo civile». 
Querele e cause civili con cui debbono fare i conti sia le aziende editoriali sia i giornalisti si moltiplicano giorno dopo giorno. È ormai una vera e propria emergenza. E lo dimostrano le cifre: mille procedimenti giudiziari pendenti a carico di giornali e giornalisti (di cui 500 cause civili) e oltre 3.500 miliardi richiesti per il risarcimento dei danni. La più alta richiesta è di una banca americana nei confronti di due direttori di Tg nazionali e di un quotidiano regionale: 800 miliardi di lire. Tra le condanne finora inflitte, 450 milioni a Vittorio Sgarbi e Italia Uno, 311 milioni a Il Mattino (parte lesa un magistrato). I quotidiani più «colpiti» dai procedimenti civili? Il Mattino, Il Giornale e L'Unità. 
E i costi per cause e processi penali? La Stampa nel '98 ha sborsato 750 milioni per risarcimento danni e 1,9 miliardi per spese legali e a fine maggio '99 aveva ancora 100 cause civili pendenti, con una richiesta superiore ai 50 miliardi. Il Giornale, nel '98: 1.854 milioni di risarcimento e altrettanti di spese legali. 
Al Corriere della Sera la somma stimata per il '99 è di 1.850 milioni e 1,3 miliardi per le spese legali. I dati (emersi da un monitoraggio dell'Ordine e dagli elementi in possesso della Fieg) mettono inoltre in evidenza come siano in aumento le cause per diffamazione intentate contro gli organi di informazione dai magistrati. 
Il convegno si è concluso con un dibattito, dosato in un giusto equilibrio tra critiche ai giudici e autocritica alla categoria, moderato da Bruno Vespa, al quale sono intervenuti i direttori dei maggiori giornali. Tra i partecipanti, Ferruccio de Bortoli del Corriere della Sera, Paolo Graldi del Mattino, Paolo Liguori di Studio Aperto, Paolo Gambescia dell'Unità e Giuliano Ferrara del Foglio. 
F. Hav.