Avvio incerto per le sezioni stralcio. Nominati soltanto 240 aggregati 

da Il Sole 24 ore del 24.7.98

ROMA — Una nomina parziale di 240 giudici aggregati per le sezioni stralcio è stata deliberata ieri dal Consiglio superiore della magistratura per far entrare in azione, nonostante i notevoli ritardi nel reclutamento, le speciali sezioni per lo smaltimento dell’arretrato civile.
Tra le riforme in attesa di diventare operative, infatti, c’è anche quella studiata per eliminare i 700mila processi incagliati negli uffici giudiziari.  Però l’obiettivo — stabilito dalla legge — di “assumere” 1.000 giudici aggregati, che in cinque anni facciano piazza pulita delle vecchie carte, si è dimostrato meno a portata di mano del previsto. Le candidature giunte al Csm sono circa 700 ma l’organo di autogoverno stima che soltanto trecento saranno giudicate buone. E allora, per non lasciare con le mani in mano questa pattuglia di aggregati, il Csm ha deciso di procedere alle prime nomine.
Le sezioni verranno dunque attivate anche con un numero inferiore di giudici rispetto a quello previsto dalle tabelle del ministero della Giustizia.  E, laddove non ci siano candidati, le sezioni lavoreranno grazie alla temporanea applicazione di magistrati del tribunale.
Mentre restano più di 300 istruttorie da completare, il Consiglio superiore ha dato il via libera alle nomine. Per quanto riguarda le principali città, la situazione è la seguente: a Roma va il maggior numero di giudici, 47 su 103 posti disponibili; a Milano ne arriveranno 11 (42 i posti da coprire); a Torino 10 (su 20) e a Napoli 10 (su 57). È quasi completo l’organico di Palermo che riceverà 12 giudici sui 13 previsti.
Le altre grandi sedi che riceveranno “aggregati” sono Catania (8), Firenze (6), Genova (3) e Venezia (5). Molti tribunali, invece, non avranno alcun aggregato e per essi il Csm ha appunto stabilito che si cominci con supplenza.
Intanto il ministero della Giustizia ha preso atto del fallimento del reclutamento e ha pensato di ricorrere ai notai. Le candidature, secondo la legge 267 del ’97, possono essere presentate da magistrati e avvocati dello Stato in pensione ma soprattutto dagli avvocati che devono però cancellarsi temporaneamente dall’Albo e smettere, dunque, di esercitare la libera professione. Proprio per questo l’appello non è andato a segno e ha avuto ben poche risposte.
Di recente, dunque, il ministero ha manifestato l’intenzione di ricorrere a un altro serbatoio di liberi professionisti: i notai. È, però, necessaria una modifica di legge che, con la contestuale riapertura dei termini, permetta di presentare nuove domande. Allo stesso tempo la modifica — che potrebbe eessere inserita nel Ddl “Carotti” sul rito monocratico all’esame della Camera — farebbe cadere la barriera della cancellazione dall’Albo per gli avvocati, stabilendo, però, un’incompatibilità distrettuale nell’esercizio della professione rispetto alla sede di nomina a giudice aggregato. Ma la modifica non è ancora arrivata e slitta sempre più in avanti l’effettiva entrata in funzione delle sezioni stralcio che, nell’intento del legislatore, avrebbe dovuto permettere al giudice unico di partire senza il pesante fardello dell’arretrato. Il giudice unico è alle porte — il 2 giugno ’99 sarà efficace — e il reclutamento degli aggregati ancora alle battute iniziali.
R.Mi.