Troppe
«emergenze» per un Paese normale
da Il Sole 24 ore del 25.1.99
A due anni dalla sua approvazione la legge sulla tutela dei dati personali
continua a sollevare polemiche, talvolta motivate, talaltra senza reale
fondamento. Ciò è dovuto,in larga misura, a due fattori convergenti:
la vastità del suo campo di applicazione e la mancata conoscenza
del suo contenuto.
Una legge “universale”: in ossequio alla Direttiva comunitaria disciplina
praticamente tutti i trattamenti di “dati”. E “dato”, per definizione,
è qualsiasi rappresentazione della realtà che coinvolga una
persona fisica o giuridica. Si rivolge praticamente a tutti, con l’esclusione
dei trattamenti a fini personali, e dunque a praticamente tutti gli italiani.
E’ difficile immaginare una legge che incida in maniera così vasta
su tutta la popolazione e tutti gli enti italiani, i quali o “trattano”
dati oppure sono “trattati”: forse solo quella in base alla quale si registrano
le nascite ed i decessi, ma per fortuna si nasce (e si muore) una sola
volta, mentre i dati cambiano e possono essere trattati infinite volte
durante la vita. Ci si potrebbe dunque meravigliare per l’opposto, e cioè
che i problemi sollevati siano stati, numericamente (non di importanza),
così pochi. Una legge a “maglie larghe”: dovendo disciplinare
un numero cosi elevato di soggetti e di ipotesi, le regole fissate dalla
L.675/96 sono inevitabilmente o molto ampie (e dunque devono essere adattate
al caso concreto), oppure, quando sono più precise, incontrano subito
un bel numero di casi che fanno sorgere dubbi e contrasti. Si tratta di
un difetto congenito con la nozione stessa di legge, intesa come comando
generale ed astratto. In realtà quel che era previsto era che i
vuoti venissero colmati attraverso l’attuazione delle numerose, ed assai
più particolareggiate, raccomandazioni del Consiglio d’Europa che
si occupano dei più importanti settori di trattamento. Ciò
è avvenuto solo in maniera assai parziale e indiretta grazie all’”invenzione”
delle “autorizzazioni generali” che riguardano la maggior parte dei dati
sensibili.
D’altra parte negando al Garante — come ha fatto la Corte dei Conti
—un sia pur modesto potere regolamentare gli si è impedito di rendere
più duttili e tagliate “su misura” le tante disposizioni generali.
Sembra sfuggire che in questo settore — più ancora che in altri
— sia necessario operare attraverso strumenti flessibili, in particolare
di “soft-law” esercitando un ruolo di “moral suasion” che rientra, tipicamente,fra
le funzioni delle moderne Autorità amministrative indipendenti.
Ancora lontani dall’Europa: in molte delle polemiche che affiorano domina
un preoccupante provincialismo, quasi che l’Italia avesse una disciplina
sconosciuta ad altri Paesi. Si finisce per dimenticare che è stata
la Comunità Europea ad imporci — dopo quindici anni di colpevole
inerzia — di dotarci di una normativa in materia di banche-dati e che le
legislazioni di altri Paesi approvate dopo la Direttiva 46/96 non sono
molto diverse da quella italiana.
Si finisce per dimenticare che da anni, in Francia (e non all’altro
capo del mondo) ci si preoccupa della videosorveglianza (in banche, uffici,
locali, centri abitati) e che il CNIL (l’equivalente francese del nostro
Garante) ha fissato regole assai severe in proposito; o che in Svizzera
vi è stata una sollevazione quando si è scoperto che Swisscom
registrava la localizzazione dei titolari di telefonini mobili; o che il
Trattato Europol (che abbiamo ratificato con la Legge 23 marzo 1998 n.93)
fissa regole minuziose e assai rigorose per la raccolta, conservazione
e comunicazione di dati da parte degli organismi di polizia; o, ancora,
che il Consiglio dell’Unione Europea (e dunque i capi di Stato e di Governo
dei vari Paesi membri) hanno fissato,in una Risoluzione del 17 gennaio
1995, i limiti alla intercettazione legale delle telecomunicazioni al fine
di tutelare anche la riservatezza degli individui.
Non si vorrebbe proprio che in nome di una pretesa “emergenza” si perdesse
di vista l’obiettivo per l’Italia, di essere un Paese “normale”, come i
suoi partners.
|