Giustizia, la Torre sarà recuperata

da Il Mattino del 25.5.99

GIGI DI FIORE 
Dopo cinque anni, tra non molto lascerà la direzione dell’Ufficio speciale per la manutenzione delle strutture giudiziarie napoletane. Aldo De Chiara, 53 anni, è in attesa che il Ministero gli comunichi la data dell’insediamento alla presidenza del Tribunale di sorveglianza, il suo nuovo incarico per cui è stato designato dal Csm. 
Presidente De Chiara, quando si insedierà nel nuovo ufficio? 
«Non lo so. Dipende dal Ministero. Forse dopo l’estate». 
Ha già qualche idea sull’organizzazione da dare alla sezione di Sorveglianza? 
«Dovrò prima verificare la situazione. Ma so di poter contare su colleghi validi che, per effetto della riforma del giudice unico, passeranno da otto a nove. Poi, ci sono i tre giudici di Sorveglianza a Santa Maria Capua Vetere e i tre ad Avellino». 
Cinque anni alla direzione dell’Ufficio speciale: rimpianti? 
«Pochi. Credo di aver fatto tutto ciò che le condizioni oggettive in cui mi sono trovato a lavorare mi hanno consentito. Di certo, ci ho messo un notevole impegno ». 
È stato tra gli artefici del trasferimento del settore penale al centro direzionale. Ora può dirlo: chi cercò di ostacolarla? 
«Ho di certo incontrato, in varie parti, anche insospettabili, resistenze, collaborazioni poco leali. Ma l’impresa è andata in porto, grazie alla tenacia di allora di alcuni vertici degli uffici giudiziari, come Raffaele Di Fiore, Michele Maiella, il procuratore Cordova. E grazie anche alla collaborazione dell’avvocatura, che ad un certo punto si rese conto dell’ineluttabilità del passaggio da Castelcapuano alla nuova sede». 
Ha ancora qualche mese davanti nell’incarico all’Ufficio speciale: ci sono scadenze immediate? 
«Firmeremo, probabilmente il due giugno, l’accordo di programma con Ministero Interni, Regione e il sindaco Bassolino, per il recupero della torre «A», quella distrutta dall’incendio doloso del ’91. Ci sono 96 miliardi della Regione, che ha dato l’impulso al recupero, e 14 miliardi del Ministero». 
Che uffici andranno in questa torre? 
«Tutto il settore civile, che ora è a Castelcapuano. Poi potremo recuperare, entro l’autunno, altre 23 aule per il giudice unico nella struttura centrale del nuovo Tribunale». 
Dove? 
«Nel primo lotto che è in fase di collaudo, ma che il Provveditorato alle Opere pubbliche ci consegnerà tra qualche mese». 
La gestione ordinaria forse segna il passo... 
«Tra non molto aprirà l’ufficio postale, vicino la sala stampa. La data dipende solo dall’Ente Poste. Anche la Banca dovrebbe aprire. Il Monte dei Paschi di Siena ha accettato di modificare il suo progetto, per rendere agibile la sede designata». 
Qual è il maggiore problema incontrato nell’ufficio? 
«Gestiamo 21 immobili, norme legislative (basti pensare alla legge sulla sicurezza), appalti, manutenzione. Un lavoro enorme, che andrebbe incentivato con adeguato organico, che sia motivato economicamente. Invece, tra personale amministrativo e tecnici, ci sono solo 30 persone, distaccate o comandate da altri uffici. Ci vorrebbe una pianta stabile di personale, incentivato». 
Che consigli si sente di dare al suo successore? 
«Al Ministero è ormai passata l’idea di tenere in vita questa struttura, per ora esistente solo a Napoli. Il mio successore credo che non possa non battersi per il potenziamento di un ufficio tanto delicato, che rappresenta un’esperienza di grande ricchezza professionale».