Giustizia, ormai il collasso è vicino

da Il Messaggero del 27.11.99

di TERESA VALIANI
Un sostituto procuratore in meno, due assistenti giudiziari trasferiti e altrettanti agenti di polizia giudiziaria che molto probabilmente subiranno la stessa sorte. Arranca e rischia il collasso la Procura della Repubblica di Ascoli alle prese con le croniche carenze di personale e l’adeguamento a norme che non sempre facilitano il lavoro dei magistrati.
Una situazione di estrema emergenza recentemente minata anche dalle ultime disposizioni ministeriali che hanno visto assegnato ad Ancona il posto di sostituto procuratore tolto all’organico di Ascoli. Ma i magistrati di piazza Orlini non stanno a guardare e promettono battaglia per riconquistare il loro "uomo in più". «In questo momento - spiega il procuratore della Repubblica, Franco Ponticelli - abbiamo il minor numero di sostituti, cinque in tutto, rispetto al capoluogo dorico e a Macerata, ma faremo di tutto per riavere sei sostituti».
Ponticelli in questo periodo regge provvisoriamente la dirigenza dell’ufficio unificato, dopo il pensionamento del procuratore Mario Mandrelli. «Non dovrebbero essere troppo lunghi - dice - i tempi per arrivare alla nomina del procuratore capo. Csm e ministero potrebbero decidere entro la fine dell’anno». La vacanza del posto è già stata pubblicata e fino ad ora hanno risposto all’appello una decina di magistrati. Ma nel frattempo? «Nella ex pretura ci affidiamo per il 90 per cento del lavoro ai giudici onorari - prosegue Ponticelli - ma in queste condizioni non si andrà avanti ancora per molto. Pensiamo ad esempio al 2 gennaio, quando entreranno definitivamente in vigore le norme del giudice unico anche per il penale. Le udienze si moltiplicheranno senza alcun potenziamento dal punto di vista degli organici. E poi ci sono le nuove disposizioni garantiste che certamente non accelerano il lavoro delle procure. Il rischio del collasso è sempre più alto».
Tutto questo significa rallentamenti nella risposta della giustizia alle esigenze dei cittadini? «E’ cronico in queste condizioni - dice il procuratore della Repubblica - e fino a quando si procederà con riforme che non vengono accompagnate da altrettanti adeguamenti strutturali». Come si trova nel ruolo di procuratore capo, anche se per ora solo temporaneo? «Dire che mi trovo bene è essere ottimisti - spiega Franco Ponticelli - lavorare in emergenza è sempre un compito gravoso e questo incarico lo è all’ennesima potenza. Ma siamo qui e ci metteremo tutta la buona volontà per affrontare la situazione. Lo stiamo già facendo».