"I giornalisti? Senza bavagli" 

da La Stampa del 28.4.99

Maria Corbi 
ROMA
Ma la stampa è davvero in libertà vigilata? Un convegno organizzato dalla rivista Micromega pone la domanda a protagonisti dell'informazione, a politici e a magistrati. I giornalisti italiani sono inginocchiati davanti ai politici, troppo legati ai magistrati, resi impotenti dalla legge sulla Privacy? Accuse che si sentono per strada, nei salotti, e che i direttori di giornali, invitati dal direttore di Micromega Paolo Flores D'Arcais, respingono. Per Enrico Mentana, Giulio Anselmi, Ferruccio De Bortoli, Ezio Mauro, Marcello Sorgi, Giulio Borrelli la stampa è più "laica" di un tempo e, nonostante da più parti si parli di porre regole all'informazione, non c'è alcun pericolo reale che qualcuno le metta bavagli. "La libertà di stampa non è in pericolo" ha detto De Bortoli.
Ezio Mauro, direttore della Repubblica smentisce, più che seccato, le "leggende metropolitane" che vedono i politici imporre ai giornalisti che li devono intervistare domande e risposte. Enrico Mentana, direttore di Tg5, chiede di fare i nomi dei colleghi che accettano queste proposte - "perché se non si fanno i nomi queste accuse ricadono su tutti noi". Marcello Sorgi, direttore de "La Stampa", non ha "nessuna nostalgia per un'epoca in cui i giornalisti politici si dividevano tra stampa democratica e stampa anti democratica". "Se parliamo al passato più recente e al presente - dice - non credo che il fatto di avere assistito, e in qualche modo contribuito, alla caduta della prima Repubblica comporti quello di azzerare a tutti i costi la seconda. Il nostro ruolo deve essere quello di testimoni". Sorgi ha fatto poi un esempio: "Se non ci fosse stato Augusto Minzolini ad aspettare sotto casa di Letta fino alle tre di notte nessuno avrebbe saputo del ''patto della crostata'', né del suo contenuto, né del modo in cui era stato stipulato". Altri temi scottanti il rapporto giornalisti - magistrati. E i tentativi di leggi per imbrigliare la stampa. L'ultimo è il provvedimento approvato alla Camera sulle "manette ai giornalisti" per cui il segretario Ds Walter Veltroni, anche lui al convegno, ha annunciato l'opposizione del suo gruppo. Veltroni propone un tavolo di concertazione per trovare un "punto di equilibrio" tra informazione e giustizia rilanciando così la proposta fatta dal procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli.
Caselli, anche lui al convegno, torna sul tema e propone una riflessione su una eventuale secretazione delle indagini in modo serio "per un periodo inizialissimo". E intanto i rapporti tra le due categorie continuano ad essere difficili, soprattutto per le richieste di risarcimento danni astronomiche avanzate sempre più spesso ai giornalisti. Duro il direttore dell'Ansa Giulio Anselmi: "I giudici sono una corporazione peggiore e più chiusa di quella dei giornalisti".