Riforme, passa il giusto processo

da Il Mattino del 28.6.99

DANIELE REGNO 
Dopo il Senato anche la Camera ha approvato in prima lettura la travagliatissima norma che introduce in Costituzione i principi del giusto processo. I voti favorevoli sono stati 376 , i contrari 7, 15 le astensioni. Favorevole anche il parere del governo. A Montecitorio, dopo la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati al testo già approvato da palazzo Madama, hanno detto sì tutti i gruppi (maggioranza, Polo, Lega e Rifondazione) ad eccezione dei Democratici (ma non tutti). Il capogruppo dell'Asinello Rino Piscitello ha, infatti, annunciato l'astensione del gruppo. Il dipietrista Elio Veltri, però, ha votato contro. A norma dell'articolo 138 della Costituzione che fissa le procedure di revisione costituzionale, la riforma fra almeno tre mesi dovrà essere nuovamente approvata dai due rami del Parlamento prima che possa entrare in vigore. La seconda lettura comincerà al Senato. Il testo, composto di due soli articoli, stabilisce che «la giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge». Si inseriscono dunque in Costituzione i principi di parità delle parti nel contraddittorio; la svolgimento del contraddittorio davanti al giudice terzo e imparziale; la ragionevole durata dei processi. Per quanto riguarda il processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico. Inoltre la persona accusata deve disporre del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa e avere la facoltà davanti al giudice di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, e di ottenere la convocazione e l'interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell'accusa e l'acquisizione di ogni altro mezzo di prova a sua favore. Il processo penale inoltre viene regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova, per cui la colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base delle dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all'interrogatorio da parte dell'imputato o del suo difensore. Infine la legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell'imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita. È contento il ministro di Grazia e Giustizia: «è un passo importante sulla strada delle riforme. Il testo approvato è identico a quello licenziato dal Senato qualche mese fa». Oliviero Diliberto ribadisce: «qualcuno ricorderà che fu proprio il governo a ricercare l'intesa anche con l'opposizione». Appena la riforma è stata approvata i penalisti hanno revocato l'astensione dalle udienze proclamata lo scorso 8 luglio. Il blocco delle sciopero, però, scatterà alla mezzanotte di oggi per ragioni organizzative. Lo annunzia il presidente dei penalisti, Giuseppe Frigo, soddisfattissimo «perchè questa è una vittoria anche nostra». Era stato proprio lo slittamento dell'esame del giusto processo da parte della Camera a indurre i penalisti ad astenersi dalle udienze. Lo sciopero, inizialmente era stato proclamato fino al 31 luglio. «Un buon risultato», così il presidente dell'Anm Antonio Martone definisce l'approvazione della riforma. «È stato rimosso un grosso ostacolo al cammino riformatore in tema di giustizia -osserva-. Adesso può riprendere speditamente l'esame dei provvedimenti collegati al giudice unico. A cominciare dalla modifica del rito penale davanti al giudice monocratico». Il presidente dell'Anm apprezza anche l'ampia convergenza che ha permesso l'approvazione della riforma. «Gli ulteriori problemi di adattamento delle nuove norme -conclude Martone- potranno essere risolti con legge ordinaria».