Magistratura democratica: incostituzionale la partecipazione italiana

da Il Corriere della sera del 28.3.99

La partecipazione alla guerra contro la Serbia da parte dell'Italia «è illegale». Contrasta con i principii dell'articolo 11 della nostra Costituzione («L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali»): Magistratura democratica (corrente di sinistra dei giudici italiani) è intervenuta duramente contro la partecipazione dell'Italia ai bombardamenti e ha chiesto al governo, alla Comunità europea e ai nostri rappresentanti negli organismi internazionali di «dissociarsi da questa logica perversa» e di operare con «fermezza affinché, con le necessarie riforme della Carta dell'Onu, si dia concreta attuazione alla dichiarazione universale del Patto internazionale». Secondo Md, inoltre, non c'è stato alcun preventivo dibattito parlamentare e infine l'Onu non ha conferito legittimazione all'intervento Nato. 
Dello stesso avviso è anche l'ex ministro di Grazia e Giustizia Filippo Mancuso, oggi deputato di Forza Italia, secondo il quale «il nostro governo ha affrontato il problema della guerra con fatuità e con meschinità di argomenti». «Sono andato a leggere tutti i trattati internazionali che hanno disciplinato la materia - ha detto Mancuso - e non esiste una sola disposizione, né un sistema di criteri che ponga agli Stati membri l'obbligo di intervenire, come si sta facendo, nel territorio e nei problemi di uno Stato terzo». 
I giudizi di Md e di Mancuso non sono tuttavia condivisi dall'ex presidente della Corte costituzionale Ettore Gallo. Che nell'attacco Nato ai serbi non vede profili di incostituzionalità. Per due motivi. «Perché c'è stato il voto del Parlamento e perché l'Italia ha aderito all'Unione Europea e l'Unione partecipa alla Nato e alle decisioni della Nato. L'Europa non ha ancora una costituzione formale, ma ne ha una materiale, cui partecipa anche l'Italia».