Giudice querela gli avvocati 

da Il Mattino del 28.11.99

GIORGIO SANTAMARIA 
Cinque avvocati del foro sammaritano che nella primavera dello scorso anno presentarono un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura contro un giudice del Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere, sono stati citati davanti al Tribunale civile di Roma per una richiesta di risarcimento danni per diffamazione. L’udienza, che era stata fissata davanti alla seconda sezione civile del Palazzo di Giustizia della Capitale per lo scorso 15 novembre, è slittata d’«ufficio» al 26 gennaio del 2000 per questioni legate al carico di lavoro della sezione. A firmare la richiesta per danni morali quantificati in cinquecento milioni di lire, è stato il giudice contro il quale gli avvocati presentarono l’esposto, Mario Colantonio, fino a maggio scorso presidente della terza sezione civile del tribunale sammaritano davanti alla quale si celebrano processi legati a questioni agrarie e di previdenza-lavoro. 
Colantonio, che attualmente presiede un collegio della sezione lavoro del Tribunale di Napoli (dove fu trasferito per sua richiesta e per motivi non collegabili alla vicenda), una volta appreso che quell’esposto era stato archiviato dal Csm, notificò la citazione per diffamazione ai cinque operatori del diritto. I cinque avvocati, che rischiano di sborsare 100 milioni a testa, sono Vincenzo Romano, Andrea Isernia, Gennaro Caturano, Mario Marchesiello e Cesare Soriano tutti del foro sammaritano. È toccato a loro, questa volta, ironia della sorte, cercarsi un buon avvocato per difendersi e replicare alla denuncia che il magistrato ha presentato - non combinata con una querela - ma esclusivamente sotto forma di richiesta di risarcimento danni. In sostanza, la diffamazione ravvisata dal magistrato nei suoi confronti, sarebbe stata provocata dagli avvocati con quel loro esposto inviato - oltre che al Consiglio Superiore della Magistratura - anche ad altri organi competenti quali il ministero di Giustizia, il Procuratore generale, i presidente del Tribunale ed il Consiglio Giudiziario distrettuale. La diffusione dell’esposto a più destinatari, dunque, avrebbe leso e screditato il magistrato e quindi anche la sua persona. I fatti che portarono gli avvocati a presentare quell’esposto - per il quale sono circolate voci tra gli addetti ai lavori nei corridoi del Tribunale per quasi un anno - sono complessi e articolati e riguardano, in sostanza, alcune critiche ravvisate e mosse dai cinque professionisti sul lavoro del giudice Colantonio.