Il pm Palma lascia Caltanissetta 'Nessuna fuga, solo stanchezza' 

da Il Giornale di Sicilia del 28.10.99

CALTANISSETTA. (gm) 'Tutti abbiamo bisogno di riposo, anche noi magistrati. È anche giusto, dopo anni di sacrifici, un ricambio'. Annamaria Palma, sostituto procuratore a Caltanissetta, per anni in prima linea nella lotta alla mafia, e pubblico ministero in diversi dibattimenti sulle stragi, sarà trasferita a Palermo. Anche lei, come altri suoi colleghi, lascia la Procura nissena: 'Non è un abbandono il nostro - dice - si deve capire che non è possibile fare sacrifici per anni. Io ad esempio, per poter portare avanti il processo per la strage che causò la morte, tra gli altri, del consigliere istruttore Rocco Chinnici, ho lavorato tutta l'estate, compresi i trenta giorni di ferie'. L'ufficio non resterà scoperto? 'Siamo in quattordici in Procura, e l'organico dovrebbe essere incrementato, ma dovrebbero anche arrivare nuovi colleghi al posto di coloro che si trasferiranno o sono già stati trasferiti'. Ma non si rischia di far perdere l'esperienza acquisita e la memoria storica? 'Potrebbe succedere, ma il procuratore Giovanni Tinebra ha sempre seguito ogni indagine, ogni processo accanto a noi. La sua esperienza sopperirà alla mancanza di esperienza dei nuovi colleghi'. Annamaria Palma parla durante una pausa del processo Chinnici. Lei, alta, bionda, donna di classe, che spesso, durante i processi è riuscita a mascherare quello che nell'animo provava, stavolta non ci riesce. I suoi occhi tradiscono l'emozione. Lei che ha lavorato con passione sin dall'indomani delle stragi del '92, alla ricerca di mandanti ed esecutori sbotta: 'Quanti processi abbiamo fatto a Caltanissetta? Quanti mafiosi abbiamo assicurato alle galere? Eppure continuiamo a subire attacchi, ad essere minacciati. La nostra non è paura, non scappiamo dalla prima linea, ma quando non siamo coperti da chi, invece, dovrebbe avere il compito di farlo è naturale che cerchiamo altri spazi. Io spero di andare ad occuparmi di civile, e di lasciare, almeno per un certo periodo il penale'. Chi non vi garantisce? 'Non è una questione di uomini, ma di sistema. Ormai viaggiamo a vele spiegate verso la cosidetta normalizzazione'. Ma non è solo questo il motivo che ha fatto chiedere il trasferimento a quasi tutti i magistrati della Dda nissena? 'Guardi, i trasferimenti non sono stati fatti assieme e con un unico motivo. Non c'è ribellione da parte nostra. Le domande di trasferimento sono state presentate in diversi periodi. Ma è anche un altro il problema'. Quale? 'I processi ci assorbono quasi totalmente. Noi abbiamo avuto i processi per l'uccisione del giudice Livatino, per la strage di Capaci, di via D'Amelio, Chinnici, Addaura, e poi ancora quelli per omicidi e mafia, nissena e gelese in particolare. Ebbene, andare ad istruire i processi, prepararsi, rappresentare l'accusa in aula, inevitabilmente ci assorbe in un lavoro che ci distoglie dalle indagini'. È per questo che non si nota più 'vivacità' all'interno della Procura? 'Non è questione di vivacità. È questione di stanchezza. Dov'è una Procura che in sette anni ha conseguito gli stessi risultati della Procura di Caltanissetta?. Non vogliamo medaglie, ma qualche riconoscimento forse sarebbe indispensabile per dare vigore agli stimoli'. Giuseppe Martorana -----