Trecento processi a rischio per la nuova legge sui gip 

da La Repubblica del 28.9.99

di GIOVANNA CASADIO 
ROMA - "Rischiano di essere smantellati di fatto gli uffici dei giudici per le indagini preliminari (gip), 300 gip probabilmente saranno costretti a fare le valigie, il pericolo è che centinaia di processi saltino". Claudio Castelli, gip a Milano e vice presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), lancia ieri l'allarme. Colpa di un articolo della legge - la legge Carotti -, che modifica il rito processuale in vista della riforma del giudice unico.
Ebbene l'articolo 60 del voluminoso disegno di legge firmato dal popolare Pietro Carotti, prevede un tetto massimo di tre anni di permanenza dei gip nelle loro funzioni. "Cosa accadrà? Una miscela esplosiva", denuncia il gip Castelli. La legge è oggi all'esame dell'aula di Palazzo Madama dopo essere stata licenziata dalla Commissione giustizia del Senato. Sono previsti una pioggia di emendamenti; ma nessuno affronta la questione del "tetto". "È la prima volta che viene introdotto per legge un tetto massimo di pemanenza per i giudici", commenta Castelli, aggiungendo che si dovrebbe casomai pensare a un limite di otto, dieci anni. "Allarme giustificato", rinforzano al Csm.
Lo stesso ministro della giustizia, Oliviero Diliberto riconosce il rischio di caos. A via Arenula spiegano di essere già corsi ai ripari: mercoledì scorso, c'è stata una riunione di maggioranza alla Camera proprio su questo punto della legge Carotti, e Vladimiro Zagrebelsky, capo dell'ufficio legislativo, è incaricato di coordinare il gruppo che sta studiando le modifiche.
Replica Carotti, il padre della legge: "Quello che arriva in aula è un testo certamente migliorabile ma non dimentichiamo che ogni riforma incide sulla parte ordinamentale e se ci dovessimo fermare ogni volta saremmo al diritto pretorio dell'antica Roma". È un allarme che si somma all'altro lanciato una settimana fa dal procuratore di Palermo, Piero Grasso sul periodo massimo di permanenza dei pm nelle direzioni distrettuali antimafia, che è previsto da una circolare del Csm.
La legge Carotti è ritenuta l'intervento più articolato sul codice di procedure penale dalla sua entrata in vigore. Il ddl è stato già approvato dalla Camera e, prima delle ferie estive, dalla Commissione giustizia del Senato. Già la settimana scorsa il testo è stato discusso in aula, da oggi si passa al voto sugli emendamenti. Il provvedimento è nato con l'obiettivo di adeguare le norme generali del processo penale al rito che si dovrà svolgere dinanzi al giudice unico. Tra le novità: la forte estensione del rito abbreviato e il controllo sulla competenza del pubblico ministero nel corso delle indagini.