E Caselli difende i pm: 'Non è colpa loro se nelle città aumentano i furti e gli scippi' 

da Il Giornale di Sicilia del 28.9.99

ROMA. I pm delle procure non sono responabili dell'aumento della criminalità diffusa nelle città italiane. Parola di Giancarlo Caselli, nuovo direttore del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, secondo il quale 'molte volte non si tiene conto della complessità della funzione giudiziaria, dei ruoli di ciascuno. C'è una certa tendenza a considerare il pubblico ministero in generale e alcuni uffici in particolare responsabili di chi sa che cosa, perfino del dilagare della criminalità diffusa, dimenticando per esempio che fino a due mesi fa le Procure della Repubblica non potevano occuparsi di furti e scippi, che erano competenze delle procure presso la Pretura. Voler dire - ha osservato al termine del summita amticrimine di ieri tra il governo e i rappresentanti dell'ordine pubblico sul territorio - che la colpa del dilagare della criminalità diffusa è dei procuratori della Repubblica, significa dimenticare questo dato di fatto incontrovertibile'. Il 41 bis. Quanto all'ipotesi di estendere anche ai responsabili del racket dell'immigrazione e della prostituzione le misure carcerarie restrittive previste dall'articolo 41 bis, Caselli ha sottolineato che 'non c'è alcun problema se questo significa solo una particolare sorveglianza. Se invece significa il trapianto puro e semplice di un regime carcerario pensato per le organizzazioni mafiose, allora è un progetto che va studiato per evitare applicazioni non rispondenti agli scopi'. Braccialetto. In ultimo la misura del braccialetto elettronico che secondo Caselli 'va sperimentata, ma nessuno pensa che sia un toccasana o un rimedio per tutti i problemi'.