E' LA VOLTA DELLLA CYBERGIUSTIZIA

di Francesco Brugaletta
 
 

La crisi della giustizia in italia impone, a un passo dal duemila, una serie di interventi immediati. 

Se ne possono tentare tanti, ma uno e' sicuramente indispensabile: l'uso convinto, massiccio, diffuso ed immediato di Internet e delle nuove tecnologie digitali.

Cio' perché l'Information Technology (I.T.) determina un aumento di efficacia ed efficienza cosi' come è dimostrato dalle aziende pubbliche e private che ne fanno uso.

Si puo' utilizzare Internet come mezzo per indirizzare all'esterno le notizie che sono dirette alla collettività e agli operatori realizzando un sito web per ogni Tribunale con tutte le informazioni che riguardano le udienze, le modalità di presentazione dei ricorsi, la composizione delle sezioni e cosi' via.

Alcuni esempi già realizzati in Italia sono il Tribunale di Napoli, di Cassino, di Vibo Valentia, di Bologna e di Foggia.

Il sito web puo' contenere anche la giurisprudenza in modo da creare una informativa sugli orientamenti del tribunale ; un esempio è il sito dell'Università di Catania denominato "tar online" che contiene le sentenze piu' importanti del Tar Catania (l'indirizzo è http://tar.lex.unict.it/tar ).

Il sedici Dicembre 98 , presso la sede del Tar di Catania, alla presenza del segretario Generale del Consiglio di Stato Cons. Giuseppe Barbagallo, è stata apposta la firma alla convenzione per il servizio Tar online fra il Tar e l'Universita' di Catania.

Hanno sottoscritto la convenzione da una parte il Presidente del Tar Sicilia Giovanni Castiglione e il Presidente del Tar Catania Filippo Delfa e dall'altra parte il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Enzo Zappala' su delega del rettore Enrico Rizzarelli

Con la Convenzione il Tar Catania mette a disposizione della locale Università le sue sentenze piu' significative al fine di costituire una banca dati contenente gli indirizzi giurisprudenziali rilevanti del Giudice Amministrativo catanese in modo da creare uno strumento di conoscenza indirizzato agli studiosi, agli operatori del diritto, alle Pubbliche Amministrazioni e al pubblico. 

L’Università’, a sua volta, mette a disposizione le strutture, le competenze e le tecnologie necessarie per costituire la suddetta banca dati accessibile a tutti via internet.

Si puo' , altresi', realizzare il collegamento di tutti gli organi di
giustizia via Internet.

Nell'immediato, infatti, con un modem e un abbonamento, si puo' usare Internet con i seguenti vantaggi:

1) la posta elettronica tra tutti i magistrati e gli uffici giudiziari;
2) la possibilità di partecipare a workgroup a distanza (anche in
videoconferenza con l'uso di una telecamera);
3) la possibilità di richiedere il rilascio di documenti via internet (come
fa ad esempio il Giudice di pace di Reggio Calabria);
4) la ricerca di giurisprudenza, leggi, atti amministrativi nei siti web
giuridici su Internet; la stessa ricerca nel sito web del Ced della Cassazione che è accessibile via Internet.

Inoltre e' possibile realizzare l'accesso ai ruoli dei tribunali.
La consultazione dei ruoli con le informazioni pubbliche sull'andamento dei processi puo' essere consentita agli avvocati via internet e previa password come peraltro avviene negli USA.

In Italia un esempio di questo tipo ci viene dal Tribunale di Patti in
Sicilia ed e' stato realizzato dall'Ordine degli Avvocati della stessa
citta' (l'indirizzo è http://www.legacy.it/foropatti/). 

Stessa cosa avviene al Tribunale di Siracusa (l'indirizzo e' http://www.aretusa.it/tribunale2000 ).

Anche al Tar di Catania il 26.2.99 è stata stipulata una apposita convenzione fra i Presidenti del Tar Sicilia Giovanni Castiglione e il Presidente del Tar Catania Filippo Delfa, da una parte, e il Presidente dell'Ordine degli Avvocati Francesco Geraci dall'altra.

Con la convenzione il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia - Sezione staccata di Catania - mette a disposizione del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Catania tutti i dati pubblici rilevabili dalla propria banca dati, per consentirne via Internet la diretta consultazione da parte degli studi professionali degli Avvocati o degli Uffici del Consiglio dell'Ordine.

I dati pubblici sono quelli che risultano dai Registri di cancelleria di cui agli artt. 23 e 24 del D.P.R. 21 aprile 1973, n. 214, nonchè le decisioni contemplate dall'art. 26 del predetto D.P.R. 

Il Consiglio dell'Ordine, che ha affidato la gestione tecnica del servizio ad impresa di propria fiducia si impegna ad utilizzare le informazioni ad esclusivo uso proprio o degli iscritti all'Albo mentre nessun onere finanziario è a carico dell' Amministrazione.

La Url nella quale è possibile consultare i dati, previa password, si trova all'indirizzo Internet www.digiesse.it/tar.

Altra cosa possibile è poi l'archivio elettronico delle sentenze, dei
ricorsi e delle citazioni.

Cominciamo con le sentenze.

Oggi in tutti gli uffici giudiziari le sentenze vengono informatizzate,
ma il prodotto elettronico cosi' ottenuto non viene, in genere,
conservato.
Si puo', percio', raccogliere tutto l'informatizzato in un archivio
elettronico.
Un esperimento del genere è stato realizzato al Tar Catania dove è stato creato anche un CDROM con tutte le sentenze per esteso; cfr. in
proposito Leotta E., Presentazione del compact disk : "Sentenze del Tar Catania anno 1997" nella Rivista Diritto & Diritti online all'indirizzo http://www.diritto.it/articoli/amministrativo/tar.htm .

Passiamo ora ai ricorsi.

Si puo' chiedere agli avvocati di depositare insieme all'originale
cartaceo del ricorso o della citazione una copia in formato digitale con Floppy disk o via internet; un esperimento in tal senso è in corso presso il Tar Catania.

Il provvedimento del Presidente del Tar Catania adottato in data 27.10.1998 cosi' recita:

" Il Presidente, nello spirito di reciproca collaborazione con gli operatori del settore ed al fine di rendere più celere la redazione delle pronunce, invita i signori avvocati -che operano con strumenti informatici- a depositare al momento in cui i ricorsi passano in decisione, copia digitale del ricorso e delle memorie, tramite la segreteria della sezione, al magistrato relatore, usando all'uopo un floppy disk ed il formato winword, rtf o txt. "

Ma questo non è tutto; si puo' fare ancora di piu' e si puo' introdurre
con un intervento legislativo un vero e proprio processo digitale in
grado di funzionare on line ,senza carta e senza spostare le persone.
Ad esempio un Giudice unico virtuale istituito presso ogni Tribunale, con svolgimento del processo in modo totalmente digitale.

Negli USA una cosa del genere già esiste.

Nel maggio 1996 cinquanta esperti decisero di realizzare in via
sperimentale una corte specializzata per il cyberspazio, in grado di
risolvere le controversie concernenti irregolarità commesse nelle reti
entro 72 ore (three business days) dalla accettazione.
L'iniziativa è denominata "The Virtual Magistrate Project", ed ha gia' creato una procedura arbitrale globalmente on line, semplice , veloce, a bassissimo costo, accessibile a tutti.

E' di questi giorni, poi, la notizia che anche l'Inghilterra pensa a Internet
per migliorare la Giustizia.

Si trova in rete infatti, un innovativo, importante e coraggioso
progetto del Ministero della Giustizia inglese denominato:
"Civil.justice: Resolving and Avoiding disputes in the Information Age" che ha l'obiettivo di spostare gran parte dei processi verso la rete internet.
Nel progetto si legge che in genere il lavoro dei Tribunali civili si svolge in udienza con le parti presenti. 

E' percio' la sala di udienza ad essere rappresentata, nei media, come nei film e nella letteratura, come il pilastro centrale del processo. 

E' sempre la sala di udienza ,secondo il senso comune, il luogo fisico in cui le parti devono riunirsi ed intervenire di persona ed offrire le loro discordie ad un giudice imparziale che provvederà a dispensare Giustizia.

Ora se e' vero che in molti casi la risoluzione di molti problemi richiede l'intervento di un giudice, cio' implica necessariamente che la presentazione, l'analisi dei fatti e le relative risposte devono essere necessariamente concentrate nello stesso luogo fisico ?

Non può supporsi, invece, che l'emergere delle tecnologie della comunicazione permetta di svolgere il lavoro giudiziale ricorrendo, ad esempio, alla video conferenza? 

Questo modo non permetterebbe di aumentare il numero di casi che  ricevono attenzione giudiziale rispetto a quelli che la ricevono ricorrendo al modo tradizionale in cui le parti si riuniscono materialmente tutte insieme?

Queste sono le considerazioni contenute nel citato rapporto governativo inglese.

Nella rete italiana un esperimento del genere e' in corso ad opera del Circolo dei giuristi telematici (l'indirizzo è http://www.giuristi.thebrain.net/circolo/giudice.htm) con la simulazione di un processo interamente telematizzato.

Il Circolo è una innovativa esperienza che usa in modo esclusivo la rete anche per le riunioni e i contatti fra i soci e dimostra come questa tecnologia puo' rendere piu' efficiente anche il contatto in tutte le aggregazioni sociali.

In fondo le nuove prospettive vengono adeguatamente rappresentate da questo "Decalogo per una giustizia efficiente nel 2000" predisposto su Internet dal neonato sito "Diritto Network":

1) Tutte le comunicazioni e notificazioni devono avvenire per e-mail 

2) Studiare ed analizzare online la composizione qualitativa e quantitativa delle liti, delle procedure e dei provvedimenti giurisdizionali per poterli discernere più facilmente 

3) Spostare i dipendenti di concetto ad un livello più elevato previa riqualificazione in senso informatico-telematico 

4) Usare strumenti digitali per creare team virtuali 

5) Convertire ogni processo cartaceo in processo digitale 

6) Usare strumenti digitali per eliminare singoli mansioni e rivisitare tutto l'apparato organizzativo in funzione dell'usodei mezzi digitali 

7) Creare un ciclo digitale di feedback tra avvocati e/o magistrati e/o cittadini 

8) Usare sistemi digitali accessibili via Internet per risolvere velocemente le lamentele degli utenti (per i tribunali) e dei clienti (per gli studi legali) 

9) Usare la consegna e il deposito digitale (ricorsi, citazioni, notificazioni, memorie etc) per eliminare "the middle man" 

10) reingegnerizzare tutto il sistema (esecuzione e decisione) in funzione della velocità, del tempo reale, del feed back, dell'essere in Rete, come nuova frontiera di efficienza e efficacia.

In definitiva oggi nell'ambito della giustizia occorre accettare la sfida di un mondo che cambia ed esprimere una "New age" in grado di elaborare leadership, professionalità ed impegno per sviluppare e potenziare le applicazioni informatiche e telematiche in modo deciso, omogeneo, integrato ed al passo con i tempi.