Il presidente del Tribunale Luigi Scotti «Black out al Civile? Entro gennaio netto miglioramento» 

da Il Messaggero del 15.12.99

di CRISTIANA MANGANI

Il black out informatico del Tribunale civile continua ad agitare gli avvocati. E la soluzione sembra lontana. Rimane, infatti, impossibile ottenere un numero di ruolo per tutte quelle pratiche che quotidianamente i legali presentano agli sportelli degli uffici di viale Giulio Cesare. La categoria urla, fa sapere che il disagio per i cittadini è grande, e che il problema è destinato a durare ancora molto. Il presidente del Tribunale Luigi Scotti replica smorzando i toni, spiegando che per ottenere un migliore servizio futuro, bisogna sopportare un piccolo sacrificio. 
È da più di una settimana, comunque, che chiunque presenti una richiesta di iscrizione di una causa al ruolo o di un decreto ingiuntivo, si vede rispondere: «La memoria informatica del sistema è piena. Forse è meglio che ripassi a gennaio del 2000, quando la nuova numerazione potrà fare spazio ad altre pratiche». 
Nel frattempo, venerdì il presidente Scotti andrà personalmente a viale Giulio Cesare per conoscere la reale proporzione del problema. Intanto chiarisce alcuni aspetti. Puntualizza: «Noi stiamo attraversando un periodo critico. Abbiamo tre ordini di problemi: la razionalizzazione del sistema, l’avvento del giudice unico e il duemila. Con il giudice unico, se prima le cause iscritte al ruolo erano cento, tanto per fare un esempio, con l’accorpamento di pretura e tribunale, sono diventate trecento. È chiaro che il software si è bloccato. Lo prevedevamo, ma stiamo lavorando per correggere le sbavature». 
Il responsabile degli uffici giudiziari respinge le critiche di chi accusa la struttura di mancanza di pianificazione. «Abbiamo fatto e stiamo ancora facendo un grandissimo lavoro - aggiunge - I nostri operatori sono stati preparati con dei corsi specifici, ma naturalmente la maggiore esperienza la stanno facendo con la pratica. Stiamo passando da un programma all’altro: da sistemi locali, a caratteri distrettuali, a quelli nazionali. Il salto è lungo. Rispetto agli altri grossi uffici giudiziari d’Italia siamo i primi ad aver unificato i ruoli. Le difficoltà che abbiamo adesso, loro le avranno in seguito. Quando i nostri Tribunali riusciranno a fornire in tempo reale le informazioni agli avvocati, gli altri saranno ancora indietro. Comunque prevedo miglioramenti graduali già dal mese di gennaio». 
Luigi Scotti, dunque, minimizza. I legali, invece, insistono. «È una situazione gravissima - incalza l’avvocato Paolo Cieri, esperto di diritto commerciale internazionale, tra i primi a denunciare la disfuzione a viale Giulio Cesare - Questo è un pubblico servizio e il fatto che non funzioni, può anche far ravvisare il reato di omissione di atti d’ufficio e naturalmente di interruzione di pubblico servizio. Il Tribunale civile non poteva non prevedere quello che è successo. Non c’è stata pianificazione. E la questione, purtroppo, non finisce qui, perché se è vero che gli uffici giudiziari sono molto indietro rispetto agli adeguamenti del sistema in previsione del Millenium bug, non oso pensare cosa accadrà dal 2 gennaio in poi».