Nuovo «sì» al rito monocratico: ora il giudice unico è più vicino 

da Il Sole 24 ore del 17.11.99

ROMA — Le modifiche al processo penale in vista del giudice unico, che partirà il 2 gennaio, sono state approvate ieri dalla Camera con i soli voti della maggioranza (207) mentre Polo e Lega hanno votato no e Prc ha scelto l’astensione. Il testo, soprannominato "legge Carotti" dal nome del relatore, deve però tornare al Senato perchè ritoccato da Montecitorio. E tuttavia i pronostici sono all’insegna dell’ottimismo: il provvedimento taglierà il traguardo prima del fatidico 2 gennaio. 

Ieri il ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto, si è detto sicuro che le scadenze riguardanti le riforme saranno rispettate. Aggiungendo che la sfida del Duemila è «il decongestionamento dei tribunali metropolitani e il decentramento su tutto il territorio italiano».

Il disegno di legge approvato ieri, dunque, aggiunge un tassello alla complessiva riforma. Per i reati che passerranno dalla Pretura al Tribunale ci sono due fasce: quella dei più "lievi" che verranno giudicati dal magistrato monocratico (da solo) e, come gli attuali reati pretorili, non avranno l’udienza preliminare; altri reati (ad esempio i maltrattamenti e l’omicidio colposo) pur destinati al giudice monocratico avranno, insieme a quelli di competenza del collegio, l’udienza preliminare. Ma il provvedimento contiene altre importanti novità per il processo penale: viene favorito il più possibile il ricorso al giudizio abbreviato. Che non è più subordinato al parere del Pm mentre la difesa può imporre quale condizione del rito alternativo l’acquisizione di prove. Inoltre, il testo, a differenza della versione del Seanto, stabilisce un’incompatibilità assoluta tra Gip (giudice dell’indagine preliminare) e Gup (giudice dell’udienza preliminare). Quanto all’ufficio dei Gip una norma assai contestata aveva imposto una permanenza limitata a tre anni che invece la Camera ha elevato a sei. Infine, l’attenuazione della monocraticità — già voluta dal Senato che ha abbassato il limite da 20 a 10 anni di reclusione — è stata corretta da Montecitorio nel senso che il furto aggravato resta di competenza del giudice singolo.

Il provvedimento prevede anche la possibilità di sollevare un conflitto di competenza del Pm durante le indagini; l’abolizione dell’obbligo dell’interrogatorio di garanzia prima della richiesta di rinvio a giudizio (sostituito dall’avviso di chiusura delle indagini con possibilità per l’indagato di chiedere l’interrogatorio) e il divieto di pubblicazione delle fotografie di persone arrestate. Ancora, il Ddl chiede per la validità delle rogatorie che i testi siano stati ascoltati all’estero con le stesse garanzie processuali stabilite dalla legge italiana.

Soddisfatto il "padre" della legge, Pietro Carotti (Ppi): «Questo testo potenzia le garanzie, arricchisce i riti alternativi e le udienze preliminari e dimezza le competenze del giudice monocratico per restituirle al giudice collegiale». Più scettico il segretario dell’Anm, Claudio Castelli: «Ci sono novità positive — ha commentato — ma la "Carotti" è una grande occasione sprecata per semplificare il rito penale».

Roberta Miraglia