Scontro fra Fini e la Jervolino
Già finito il dialogo anti-crimine
da Il Giornale di Sicilia del 18.10.99 ROMA. 'Demagogia e strumentalizzazioni'. Il giorno dopo il Security
Day di Forza Italia la risposta del governo alle critiche in tema di lotta
alla microcriminalità passano attraverso due parolette chiave, inserite
dal ministro degli Interni Rosa Russo Jervolino in una nota secca e tagliente
partorita a metà del pomeriggio domenicale. Una nota che apre uno
scontro con Gianfranco Fini di portata tale che il dialogo anti-crimine
chiesto l'altro ieri da Silvio Berlusconi ('bisogna lavorare insieme')
sembra già bell'e finito. 'Sul tema della sicurezza dei cittadini
e lotta alla criminalità si è fatta in questi giorni molta
demagogia in un clima di forte strumentalizzazione politica da parte delle
forze di opposizione - manda a dire al centrodestra la Jervolino - ma non
basta agitare i problemi per risolverli. Il governo, le forze dell'ordine
e le polizie municipali stanno lavorando in modo concreto, serio e duro'.
Parole pesanti, che si stemperano soltanto di poco, per invitare le opposizioni
a votare, insieme alla coalizione di maggioranza, il pacchetto-sicurezza
già approntato dall'Esecutivo: 'Se è vero che l'opposizione
vuole collaborare con la maggioranza sui temi della sicurezza (che sarebbe
cosa seria e civile) - scrive infatti il ministro riferendosi all'appello
a 'lavorare insieme' lanciato proprio da Berlusconi dal palco del Security
Day milanese - lo dimostri nei fatti, in Parlamento, smettendo di fare
solo propaganda e impegnandosi per l'approvazione delle leggi, prima fra
tutte il pacchetto sicurezza'. Di fatto però, il solco tra maggioranza
e opposizione appare ormai incolmabile. Soprattutto perchè Gianfranco
Fini, ieri impegnato in un giro per i quartieri 'dello spaccio' di Milano,
già nella mattinata aveva negato 'la possibilità di qualsiasi
forma di collaborazione tra maggioranza e opposizione'. In serata poi,
chiudendo la festa Tricolore di An nel capoluogo lombardo, si farà
ancora più caustico: 'La Jervolino è in preda a una crisi
nervosa - liquida la faccenda - non è vero che il Polo si è
svegliato tardi su questi temi. È da anni che chiede interventi
seri'. 'L'opposizione non fa altro che il proprio dovere quando denuncia
l'incapacità complessiva del governo sul tema della sicurezza',
conclude. Quanto al problema della tossicodipendenza Fini chiede di rivedere
la legge sulla droga e quella sull'immigrazione clandestina; ma anche il
'ricovero coatto' in strutture pubbliche o case di cura per i tossicodipendenti.
Una proposta che gli attira un nugolo di critiche sia dalla maggioranza
che da molti operatori nel settore del recupero dei 'tossici'. Proprio
nella stessa mattinata Gian Carlo Caselli, direttore degli istituti penitenziari,
con un'intervista al quotidiano torinese La Stampa aveva rilanciato il
proposito di favorire una distribuzione di droga in amministrazione controllata
ai tossicodipendenti recidivi. Fini lo attacca: 'È un sistema inutile,
e soprattutto immorale. Lo Stato non potrà mai farsi complice degli
spacciatori. Noi siamo contro da sempre e lo rimarremo'. Intanto, come
aveva fatto l'altro giorno Silvio Berlusconi, anche Pierferdinando Casini
allarga il problema a una rivisitazione della struttura delle forze dell'ordine.
Se Forza Italia aveva lanciato l'idea di rimettere in strada tutti gli
agenti occupati in compiti amministrativi, Casini distingue: 'non vogliamo
rimandare in prima linea agenti che magari da 15 anni stanno rilasciando
passaporti. Vogliamo dargli un incentivo per essere passati nella pubblica
amministrazione e assumere nuovi agenti che possano andare in strada'.
Ma che fine ha fatto il 'pacchetto sicurezza', annunciato dal governo nella
scorsa primavera? In Parlamento è stata bocciata la proposta di
istituire il nuovo reato di furto in appartamento e di equiparare lo scippo
alla rapina. In cambio si punta all'eliminazione del ricorso personale
alla Cassazione e comunque a limitare le possibilità di ricorrere
al terzo grado di giudizio, insieme con interventi per snellire le procedure
anche per la concessione dei benefici penitenziari, e per dare maggiore
autonomia investigativa alla polizia giudiziaria mantenendo però
l'attuale rapporto con il pm. Sono questi alcuni dei primi risultati della
discussione in corso nel comitato ristretto della commissione giustizia
della Camera sul pacchetto sicurezza, le norme cioè varate dal governo
nel marzo scorso, cui si sono aggiunti proposte ed emendamenti della maggioranza,
e che la prossima settimana potrebbero arrivare alla fase finale di discussione.
Sparisce quindi una delle principali novità del pacchetto sicurezza
del governo, la istituzione cioè dei nuovi reati di furto in appartamento,
previsto come art. 614bis cp, e dell'introduzione dello scippo nel 628
cp, dedicato alla rapina. Ambedue diventano titoli di reato autonomi ma
all'interno dell'art. 624 cp che si occupa del furto. Re. Pol. ----- Elaborazione
del 18/10/99 Ore: 05:49:14 Ora locale italiana/Italy local time
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