Notai in campo per la giustizia civile 

da Il Sole 24 ore del 19.10.99

ROMA — Professionisti come «authorities territoriali», che affiancano lo Stato in «tutte quelle funzioni in cui l’intento di tutelare il cliente non si contrappone all’interesse pubblico» e in mansioni in cui l’apporto delle categorie può dare maggiore efficacia alla pubblica amministrazione. Con queste indicazioni Gennaro Mariconda, presidente del Consiglio nazionale del notariato, illustra il tema portante del trentasettesimo Congresso nazionale della categoria, che si apre domani a Catania.

Intitolato ai possibili contributi del notariato nell’ambito della giustizia civile, l’appuntamento catanese offrirà ai delegati esempi internazionali e indicazioni operative. «Da tempo — spiega Mariconda — abbiamo avviato una riflessione su un fenomeno comune in moltissimi Paesi: la scomparsa dello Stato gestore, in molti settori. Anche da noi, dove per anni il «pubblico» ha operato come banchiere, nei trasporti, nella sanità, si è avviato questo mutamento e lo Stato si ritira da ciò che non è utile, né conveniente fare, riducendo le sue funzioni e lasciando ai privati le attività "del mercato"».

Per i notai questa prospettiva offre diverse opportunità: «Facciamo un esempio straniero: in Germania, dopo la riunificazione, proprio ai notai è stato affidato il compito di verificare i diritti di proprietà nell’ex parte orientale. Seguendo la stessa intuizione, in Italia si potrebbero offrire alle imprese alcune opportunità per evitare i ritardi e le disfunzioni del contenzioso civile».

Le indicazioni concrete saranno presentate a Catania, da domani a sabato, alla presenza, tra gli altri, del ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto, del responsabile dell’Università, Ortensio Zecchino, del sottosegretario alla Giustizia, Maretta Scoca, e della presidente della commissione Giustizia della Camera, Anna Finocchiaro. Mariconda segnala alcuni ambiti da sorvegliare: «Oggi omologare una scissione che coinvolge molte società può richiedere l’intervento di decine di Tribunali. Eppure questo tipo di valutazioni di conformità all’ordinamento potrebbe essere affidato facilmente ai professionisti. Che potrebbero anche affiancare i magistrati in nuove sezioni specializzate, per discutere rapidamente i casi in cui si tratta di dirimere una controversia: sezioni in cui il magistrato sia sostenuto da una giuria "professionale", formata secondo le competenze richieste (da notai, avvocati, commercialisti e così via)».

Catania sarà però anche un’occasione di confronto sui temi della riforma e sui moniti dell’Antitrust. «Ne discuteremo», annuncia Mariconda. «Ma posso già dire che le professioni concordano in gran parte con quanto sostiene l’Autorità. I princìpi di riforma proposti dal Cup a luglio sono simili per quanto riguarda le tariffe o la pubblicità. Vi sono però alcune affermazioni che continuano a non convincermi: non capisco, ad esempio, quali possono essere le "strozzature" all’accesso, visto che gli iscritti agli Ordini sono cresciuti notevolmente in questi anni». Diverso discorso, argomenta il presidente dei notai, riguarda la possibilità di accesso garantita in modo paritario anche ai giovani con pochi mezzi: «Questa sì va adeguata, ma non spetta agli Ordini. Per parte nostra, intendiamo aiutare i giovani non rendendo più facile il concorso, ma proseguendo nell’esperienza ormai cinquantennale delle scuole».

Infine, il nodo delle società: «Si rimprovera agli Ordini — conclude Mariconda — di non volere le società. Ma il fatto è che si vuole imporre quella partecipazione del capitale che non è prevista in nessun altro Paese e che da noi potrebbe andare dal 30 fino al 49 per cento».

M.Mea.