'Martone travolto da una setta politica' 

da Il Giornale di Sicilia dell'1.11.99

ROMA. Manifestazioni di solidarietà al presidente dell'Anm, Antonio Martone, e accuse ai 'giudici comunisti' che lo hanno costretto alle dimissioni. Sono quasi tutte in questa direzione le reazioni registrate ieri al terremoto che ha investito l'Associazione nazionale dei magistrati: reazioni sulle quali spicca quella, durissima, di Francesco Cossiga. L'ex capo dello Stato solidarizza con Martone 'nel momento in cui viene travolto dalla prepotenza di una ben definita setta politica che agisce all'interno del corpo nobile e integerrimo della magistratura'. Loda inoltre Martone 'per non aver voluto assumere la cosiddetta difesa dei magistrati "militanti" della Procura di Palermo' e per aver posto il problema della ridefinizione del ruolo del pm, diventato in alcune procure 'organo di politica giudiziaria ed attore della lotta politica'. Quello fatto da Cossiga è stato un attacco senza mezzi termini a quello che ha definito 'l'estremismo di pochi magistrati, che rischia di minare la fiducia dei cittadini nella giustizia'; alla 'setta dei magistrati militanti', appoggiati da 'una sorta di partito giustizialista trasversale'. Poi l'attacco viene esteso anche ai Ds: 'I postcomunisti hanno tutto il diritto a non essere processati per i rapporti tra il Pci, il Pcus e l'Urss - ha detto - ma devono smetterla di considerare passati in giudicato i giudizi emessi da loro, o dai loro amici magistrati, sulle forze democratiche della Prima Repubblica. O ancor peggio di riservarsi il diritto o il potere di giudicarci o di farci giudicare ancora'. In sintonia con l'ex capo dello Stato, il deputato di An Maurizio Gasparri, il quale si augura che 'la maggioranza dei magistrati si ribelli finalmente ai diktat di una minoranza di comunisti e post comunisti che continuano a dominare la vita associativa della categoria'. Dello stesso avviso è il deputato di Forza Italia Michele Saponara, secondo il quale 'Martone è vittima della corporazione dei pm'. Solidarietà a Martone anche dal responsabile giustizia del Ppi, Pietro Carotti, mentre il suo omologo dei Ds, Carlo Leoni, è sceso in campo per sostenere che 'non c'è stata nessuna congiura di sinistra'. 'Le vicende che hanno portato alle dimissioni -taglia corto Leoni- sono interne all'Anm ed è bene che non siano strumentalizzate politicamente da nessuno'. Anche per il verde Paissan 'Martone è stato dimissionato per motivazioni correntizie', ma Claudio Castelli, vicepresidente dell'Anm ribadisce che 'occorre sdrammatizzare la situazione, perchè ci sono tutte le prospettive per arrivare ad una giunta unitaria'. E Martone? Il presidente dimissionario ha scelto di disintossicarsi in Umbria e, per il momento, non parla. Ringrazia comunque chi gli ha manifestato solidarietà, Francesco Cossiga in testa. L'avvocato Carlo Taormina, presidente di 'Avvocatura alternativa', chiede lo scioglimento dell'Anm, 'emblema della partitocrazia'. Una proposta che viene accolta con toni di sufficienza al Palazzo di Giustizia di Palermo. Il procuratore aggiunto Sergio Lari liquida la dichiarazione di Taormina come 'una boutade'.