L'Antitrust
boccia il ddl sugli ordini professionali
da La Repubblica del 20.2.99
ROMA - L'Antitrust bacchetta gli ordini professionali: il sistema -
secondo l'Authority - deve rappresentare una "eccezione e non la regola"
e in ogni caso, salvo esigenze particolari, il professionista non deve
essere obbligato a iscriversi all'Albo, visto che la prospettiva deve essere
quella della liberalizzazione del settore.
Così scrive l'organismo di tutela guidato da Giuseppe Tesauro
rispondendo alla richiesta di parere avanzata dal ministero di Grazia e
Giustizia sul ddl (ora alle Camere) riguardante il riordino delle professioni
intellettuali. Nel parere l'Autorità garante della concorrenza e
del mercato avanza proposte finalizzate a tutelare fra l'altro i consumatori-utenti,
oltre che a liberalizzare l'attività in questo settore, assimilandola
ad una vera e propria attività d'impresa. Per l'Antitrust in primo
luogo "il regime di esclusiva delle attività professionali e il
sistema degli ordini dovrebbero rivestire carattere di eccezionalità",
limitato cioè "soltanto a quelle attività professionali il
cui esercizio è congiuntamente caratterizzato dal riferimento a
principi e valori costituzionali, quali il diritto alla salute e alla difesa".
In alternativa agli ordini, invece, va valorizzato il sistema delle
associazioni private fra professionisti, che "dovrebbe costituire la regola".
Le attività professionali, inoltre - afferma ancora il parere -
devono essere assimilate a vere e proprie attività d'impresa, coerentemente
con le norme Ue ed in contrasto invece con quanto previsto dal ddl.
Il professionista non dovrebbe poi essere tenuto ad iscriversi all'Albo
dell'Ordine se non in presenza di "attività attribuite in esclusiva".
Oltre a questo, se ha conseguito il titolo abilitante dopo aver superato
un esame di Stato, l'interessato "dovrebbe essere libero di fregiarsi di
tale titolo indipendentemente dall'iscrizione all' Albo".
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