I
pretori del lavoro: «No al trasloco»
da Il Corriere della sera del 20.2.99
Nuove consultazioni e incontri per scongiurare lo sciopero, previsto
per mercoledì prossimo, dei pretori e dei giudici del lavoro. Il
ministro di Grazia e Giustizia Diliberto ha dato disposizione di esaminare
in dettaglio tutte le motivazioni scritte dai magistrati milanesi che sono
all'origine della protesta. Gli uffici potrebbero rimanere chiusi per un
giorno.
Presto i dirigenti del ministero si incontreranno con il presidente
della Corte d'Appello di Milano «per risolvere assieme i problemi
all'origine della protesta nel comune interesse della riuscita della riforma
del giudice unico». La decisione dello sciopero è scaturita
dal progetto di trasferire gli uffici dei pretori e dei giudici del lavoro
da Palazzo di giustizia in una vicina palazzina ritenuta dai magistrati
inadeguata. Il trasferimento si renderebbe necessario per creare entro
il 2 giugno gli spazi che servono per far funzionare il giudice unico.
A decidere il trasloco forzato dei pretori del lavoro era stata la
commissione tecnica coordinata dal presidente della Corte d'Appello.
I giudici del lavoro, però, si sono fermamente opposti per una
serie di motivazioni fra cui quella di non voler abbandonare i loro vecchi
uffici per altri che risultano piccoli e inadeguati al lavoro che vi si
deve svolgere. Secondo i giudici del lavoro sarebbe più opportuno
e creerebbe meno problemi spostare glii uffici dell'Avvocatura dello Stato.
I magistrati temono anche che il recente provvedimento secondo cui passerebbero
sotto la loro competenza cause del pubblico impiego oggi discusse nei tribunali
regionali provochi un notevole superlavoro con ritardi nelle cause.
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