Il Gip: «Nelle telefonate si parla in napoletano? Ecco l’interprete» 

da Il Mattino del 20.2.99

È un «interprete» del tutto particolare quello nominato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Perugia nell' ambito di un procedimento penale relativo a otto arresti per un presunto traffico di sostanze stupefacenti: dovrà infatti «tradurre» dal napoletano «stretto» all'italiano i contenuti delle intercettazioni telefoniche alla base dell' inchiesta dei carabinieri del Ros, il reparto operativo speciale dei militari dell’Arma. 
Dopo quasi un anno di lavoro, il perito nominato dal giudice ha «confessato», infatti, di non essere in grado di trascrivere le conversazioni. 
La notizia arriva dal capoluogo umbro. Gli imputati quasi tutti partenopei- difesi dagli avvocati Marco Brusco, Luca Maori, Nicola Marcinnò ed Marco Angelini - parlano infatti con un dialetto che risulta spesso incomprensibile a chi non conosce il dialetto napoletano. 
Il magistrato ha così autorizzato il ricorso ad un ausiliario che conosca bene l'idioma napoletano. Una sorta di «interprete» della lingua partenopea che dovrà, appunto, interpretare il contenuto delle tantissime telefonate intercorse tra gli imputati durante le lunghe e laboriose indagini effettuate dal reparto speciale dei carabinieri. 
Il deposito delle trascrizioni dovrebbe avvenire nell' udienza in programma venerdì prossimo. In quella occasione si capirà se il perito ed il suo aiuto sono stati in grado di «tradurre» le intercettazioni dando in tal modo un significato alle frasi assolutamente incomprensibili per chi non ha dimestichezza col nostro dialetto. 
L' operazione del Ros, denominata «Paranà», si è concretizzata con otto arresti, mentre altre quattro persone, sempre accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, sono indagate a piede libero. 
Al centro delle indagini un presunto traffico di cocaina ed ecstasy dal capoluogo campano a quello umbro.