Nuovo art. 513, il Guardasigilli corre ai ripari

da Libertà del 20.2.99

Roma. Nessuna scarcerazione eccellente, nessun processo annullato. Con questa speranza il ministro della Giustizia, Oliviero Diliberto, ieri ha varato un decreto legge e un disegno di legge per salvare i processi messi a rischio da due sentenze della Corte Costituzionale e da una della Corte di Cassazione e per placare la protesta degli avvocati.
Speranza quest'ultima subito tradita: gli avvocati annunciano che i tre giorni di sciopero previsti per il 22, 23 e 24 febbraio restano, anche se si dicono soddisfatti del disegno di legge sul 513 e sperano in una sua rapida conversione. Sono provvedimenti transitori, ha spiegato il ministro, che nota un rinnovato clima di collaborazione in Parlamento sul tema giustizia. A suo giudizio la depenalizzazione dei reati minori «può diventare legge dello Stato se viene depurata di alcuni scogli politici, che certo si devono trattare, ma con un un autonomo iter parlamentare in modo tale da portare a casa il grosso del provvedimento».
Quanto all'allarme suscitato dalla sentenza della Cassazione sulle testimonianze «da ripetere» se cambia il collegio giudicante, Diliberto ha spiegato di non aver presentato alcun provvedimento perché in quella stessa sentenza si sottolinea che, nei processi di mafia, di sequestro di persona o narcotraffico, i testi possono essere riascoltati solo se gli stessi giudici lo ritengono «assolutamente necessario». Ma ecco in sintesi le novità dei due provvedimenti: un decreto legge e un disegno di legge che, assicura Diliberto avrà un iter parlamentare d'urgenza.
Rapine in tribunale I tribunali e non le Corti d'Assise sono competenti per le rapine e le estorsioni aggravate anche per i procedimenti in corso. Si spera così di evitare «l'immediato “azzeramento” di processi penali in corso per fatti di particolare allarme sociale e un insostenibile aggravio dei carichi di lavoro delle Corti d'Assise».
Interrogatori posticipati L'obbligo dell'interrogatorio all'imputato sottoposto a custodia cautelare in carcere viene esteso nel tempo e vale anche durante gli atti preliminari del dibattimento. Si evita così il ritorno in libertà di imputati già condannati in primo o anche in secondo grado che non erano stati interrogati al momento dell'arresto. 
Ddl sul 513 Le dichiarazioni non confermate in aula dovranno essere riscontrate con «elementi differenti da altre dichiarazioni acquisite esclusivamente per mezzo delle contestazioni».
Virginia Piccolillo
Nei processi di mafia, di sequestro di persona o narcotraffico, i testi possono essere riascoltati solo se gli stessi giudici lo ritengono assolutamente necessario