Via
libera al "super 513"
da La Stampa del 20.2.99
ROMA. Dopo più di tre mesi dalla sentenza con la quale la Corte
Costituzionale ha bocciato in parte la riforma dell'articolo 513 del codice
di procedura penale, arriva la risposta del governo. Una risposta contenuta
in un disegno di legge proposto dal Guardasigilli Oliviero Diliberto e
al quale il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'indomani dell'approvazione
del "super 513" da parte del Senato.
Il ddl si occupa quindi, proprio come la Consulta chiedeva, del criterio
di valutazione probatoria delle dichiarazioni non confermate in aula. Queste
dovranno essere riscontrate, con "elementi differenti da altre dichiarazioni
acquisite esclusivamente per mezzo delle contestazioni". Il ddl regola
quindi le cosiddette "contestazioni acquisitive". In sostanza, se la persona
si rifiuta "in tutto o in parte" di rispondere in aula, le parti possono
procedere alle contestazioni sulle circostanze riferite durante le indagini
preliminari. Ma le dichiarazioni così acquisite non hanno un autonomo
valore di prova. Lo acquistano soltanto se "la loro attendibilità
è confermata da altri elementi di prova acquisiti mediante modalità
diverse" dal meccanismo delle contestazioni. Infine, una precisazione:
il ministero dalla Giustizia fa notare che "non si è ritenuto opportuno
inserire la nuova disposizione nel codice di procedura penale, perchè
non si è voluto in alcun modo pregiudicare o influenzare i lavori
parlamentari in corso, volti ad affrontare complessivamente le tematiche
relative alle modalità di formazione della prova nel contraddittorio
dibattimentale".
Positivo il giudizio dei penalisti: "va nella direzione giusta" come
"intervento minimo d'urgenza". E invitano ora il Parlamento a "fare la
sua parte", ma confermano le tre giornate di astensione dalle udienze proclamate
per il 22, 23 e 24 febbraio prossimi. [r. i.]
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