Il
Csm assolve il gip di Tangentopoli
da La Repubblica del 20.2.99
ROMA (l.mi.) - Primo verdetto di "assoluzione" su Mani pulite pronunciato
dal Csm eletto a luglio '98. In futuro toccherà a Gherardo Colombo
e Piercamillo Davigo. L'imputato di turno era Italo Ghitti, il gip che
ha seguito i due anni più caldi di Tangentopoli - anche se ieri
ha detto: "Forse non è servita perché c'è il vecchio
che ritorna" - prima di essere nominato a palazzo dei Marescialli per Magistratura
indipendente. Ghitti era accusato di essere stato contiguo al pm Di Pietro
al punto di avergli consigliato di modificare la contestazione di un reato.
Perché, qualora la procura non l'avesse fatto, lui non avrebbe potuto
dire sì all'arresto.
La sezione disciplinare del Csm ha deciso che Ghitti è innocente.
La stessa valutazione aveva fatto il pg della Cassazione che aveva chiesto
di archiviare subito. Per Ghitti, insomma, era andata prioprio come per
Colombo due giorni fa. Una richiesta di processo da parte dell'ex ministro
della Giustizia Giovanni Maria Flick che aveva visto degli illeciti e un
pg che invece non li vedeva. La maggioranza del "tribunalino" comunque
è stata favorevole all'approfondimento.
Che ieri c'è stato, presente Ghitti. Il quale, carte alla mano,
ha spiegato come fosse una prassi lo scambio di comunicazioni informali
tra procura e ufficio del gip. Soprattutto in un periodo di lavoro frenetico
come quello della fase caldissima di Mani pulite, quando gli arresti si
accavallavano gli uni sugli altri. Il biglietto spedito a Di Pietro altro
non era, dunque, che la risposta a un altro messaggio del pm che Ghitti
ha esibito di fronte alla Disciplinare. E, seppure in modo informale, la
sua risposta valeva come un no bello e chiaro a una richiesta di arresto.
La conferma sta nel fatto che la procura fece altre indagini sul caso.
Il "tribunalino" si è convinto. Resta aperta la questione Colombo,
di cui si discuterà solo il 18 giugno. Quando dovrà essere
affrontato il delicatissimo nodo della libertà d'espressione dei
magistrati.
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