Inutile attesa per imputati e avvocati

da Libertà del 20.1.99

Milano Non riesce proprio a partire il processo per i fondi neri della Montedison, uno dei più importanti di «Mani pulite». 
Ieri mattina gli avvocati e gli imputati hanno vissuto in prima persona un piccolo “giallo”: sono stati mandati da una sezione all’altra del tribunale prima di essere informati che non c’era nessuna udienza e che alle parti verranno di nuovo notificate le citazioni. 
Insomma, il processo è “scomparso” prima ancora di cominciare.  Il dibattimento aveva già visto un primo rinvio il 4 dicembre scorso, quando due dei tre giudici della quarta sezione, Paolo Carfì ed Enrico Consolandi, avevano chiesto al presidente del tribunale di astenersi per aver già esaminato vicende analoghe nel processo Eni-Sai.
Così nei giorni scorsi il processo è stato trasferito dalla quarta alla quinta sezione.  Ma nessuno ha avvisato gli avvocati e gli imputati che ieri mattina hanno atteso inutilmente al palazzo di giustizia.
Il procedimento, incentrato sui conti esteri della società chimica, riguarda l’epoca di Raul Gardini e vede tra gli imputati Bettino Craxi, Arnaldo Forlani, Severino Citaristi, Carlo Sama e Arturo Ferruzzi.
A rendere ancora più complicata la vicenda è l’assenza del pm che ha seguito il procedimento nella fase dell’udienza preliminare, Francesco Greco, in convalescenza per i postumi di una caduta sugli sci.
«Siamo in una situazione veramente disastrata, ma questo è un processo che deve essere fatto e sarà fatto - ha detto il presidente del Tribunale di Milano, Filippo Lo Turco - Il procedimento è passato dalla quarta alla quinta sezione per effetto di un meccanismo automatico. 
E da questo punto di vista è un passaggio positivo, in quanto la quinta sezione è in condizioni sicuramente migliori della quarta dal punto di vista dell’organico, potendo contare su sette giudici effettivi».
Lo Turco però ha sottolineato che è la «situazione complessiva del Tribunale ad essere critica».
«Il codice ha le sue esigenze, la Dda lavora a pieno regime e produce maxi-processi, ma i giudici sono quelli che sono, non si può fare di più».  I 55 imputati per i fondi neri Montedison, rinviati a giudizio il 25 marzo del 1998, devono rispondere dei falsi in bilancio e dell’illecito finanziamento ai partiti (soprattutto Dc e Psi) collegati alla costituzione di fondi per 400 miliardi di lire.
Rosario Caiazzo