Sentenza Ue, Ordini in trincea 

da Il Sole 24 ore del 20.6.98

MILANO — Ordini in difesa dopo la sentenza della Corte di giustizia della Ue sulle tariffe degli spedizionieri doganali, bocciate in quanto contrarie al principio della concorrenza e al diritto comunitario. Le categorie professionali mettono in guardia da un mercato «senza regole»: la tariffa, è la difesa degli Ordini, rispecchia la complessità e la qualità della prestazione. E le categorie respingono anche l’estensione automatica del principio sancito dalla Corte europea. La determinazione della tariffa non sempre è demandata alla decisione del Consiglio nazionale, come accade invece nel caso degli spedizionieri. La “tavola degli onorari” dei ragionieri, per esempio, è elaborata da un organismo terzo, il ministero della Giustizia, e la categoria formula «solo» un parere non vincolante. Al di là dell’iter di formazione, per avvocati e medici le tariffe sono consequenziali alla natura della professione che agisce nel campo dei diritti costituzionalmente garantiti, la difesa in giudizio e la salute.
Le tariffe emergono dunque come uno dei punti cruciali nella liberalizzazione delle professioni che il Governo — in primis il presidente del Consiglio Romano Prodi — si propone di perseguire. Nella bozza di riforma, dopo un dibattito travagliato nel mondo degli Ordini, sono state previste tariffe non vincolanti, indicative per il cittadino. Meglio, per il consumatore, per usare un’espressione cara alla Ue e all’Antitrust. Che per prima, con l’indagine conoscitiva sulle libere professioni, ha puntato il dito contro le tariffe professionali quale eredità di posizioni corporative.