Caselli:
troppe aggressioni ai magistrati
da L'Unione Sarda del 20.6.98
Milano «Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Le motivazioni della
Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza su Bettino Craxi riguardano
i giudici della Corte d’appello. Può darsi che la Suprema Corte
abbia ritenuto che quella sentenza non sia sufficientemente motivata».
Così il procuratore aggiunto di Milano, Gerardo D’Ambrosio, ha commentato
la decisione che ha
bocciato il teorema del “pool” al processo sulle tangenti per la metropolitana
milanese affermando che contro Craxi non ci sono prove. «Il mio ufficio
ha fornito al Tribunale le prove della consapevolezza degli imputati».
I giudici della Cassazione hanno scritto che al processo non è stata
provata la responsabilità di Craxi nei singoli episodi illeciti,
nonostante l’ex segretario del Psi fosse a conoscenza del sistema di finanziamento
illecito del partito. «Dell’ufficio in piazza Duomo sapevano tutti,
comunque leggeremo meglio queste motivazioni».
Sulla vicenda si sono scatenate vivaci polemiche. E ha detto la sua
anche Silvio Berlusconi. «È una sentenza che affronta il tema
dei processi e dei metodi processuali del “pool” di Milano e smonta il
“rito ambrosiano” con la riaffermazione dei principi costituzionali. Principi
che i pm hanno tradito». Secondo Berlusconi «l’ubriacatura
dovrebbe essere finita, l’onere della prova
spetta all’accusa, tutto il contrario di quella serie di congetture,
di teoremi, che hanno portato ai processi e alle condanne da parte di una
certa magistratura che ha ritenuto di poter calpestare le regole fondamentali
del diritto».
La polemica si è spostata anche in parlamento dove si discute
sulla commissione d’inchiesta su “Tangentopoli”: il Polo ed i socialisti
italiani la vogliono, la maggioranza no, Bertinotti avverte. «Attenzione,
sulla questione morale, per dirla con le parole di Berlinguer, la politica
ha ripiegato. È mancata una soluzione di continuità, la volontà
di fare i conti fino in fondo con quel
fenomeno». Ieri a Milano c’è stato anche un convegno organizzato
da “Micromega” sulla giustizia. Al termine il procuratore di Palermo Giancarlo
Caselli ha sottolineato come in alcuni casi ci siano state aggressioni.
«Se quando un pm formula richieste di condanna la reazione è
quella di accusarlo di eversione, siamo fuori di un quadro di logica. Non
si tratta di critiche, sempre legittime, ma di aggressioni».
RINO FARNETI
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