Meno
carcere, più multe e giudici “di protezione”
da La Stampa del 20.7.98
Ecco le proposte della Quercia sulla giustizia, così come sono
emerse dal convegno di Napoli.
MENO CARCERE. Si pensa a un sistema penale nuovo, che abbandoni la
pena come unica sanzione, per individuare altre forme di punizione dei
reati. Al carcere quindi si ricorrerebbe solo come “extrema ratio” e solo
per i reati più gravi. Non solo quindi una depenalizzazione, ma
un sistema completamente nuovo di sanzioni e di mediazione dei conflitti,
fino, per esempio, al decadimento della carica di parlamentare, all’ineleggibilità,
a forti condanne pecuniarie o alla restituzione del maltolto, piuttosto
che il carcere.
NUOVO CODICE PENALE. L’obiettivo è la scrittura di un nuovo
codice penale ristretto, formato da essenziali divieti fondamentali. Gli
obiettivi sono processi più rapidi, sistema dei ricorsi più
snello, meno carcerazione preventiva.
FINANZIAMENTO ILLECITO E CORRUZIONE. Sanzioni amministrative per il
finanziamento illecito dei partiti. Pene severe per la corruzione. Sanzioni
amministrative per il falso in bilancio ordinario e sanzioni penali per
il falso in bilancio finalizzato alla corruzione con la costituzione di
fondi neri. No deciso all’amnistia.
GIUDICE DI PROTEZIONE. Si vorrebbe affiancare ai procedimenti penali
e civili un sistema completamente nuovo di giurisdizione non togata. Introduzione
del “giudice di protezione” che tuteli chi si macchia dei reati minori
e stabilisca le modalità di esecuzione delle pene non detentive
(lavori socialmente utili, forme di risarcimento alle vittime, interventi
obbligatori in comunità).
LOTTA ALLA MAFIA. Per intensificare la lotta la mafia e alla criminalità
organizzata, si pensa a un testo unico della legge antimafia che renda
ordinario l’intervento, partendo dalla riforma delle misure di prevenzione
e dall’attacco economico alle mafie, con il riordino delle norme penali
e procedurali. E poi ancora si chiede la riforma delle norme sui pentiti,
si ribadisce il “no” alle modifiche in proprio dell’articolo 192 sull’uso
delle dichiarazioni dei pentiti, più rigore nell’applicazione del
41 bis (carcere duro) e il rafforzamento degli uffici giudiziari più
esposti.
PROCURE. In questo quadro si inserisce la responsabilizzazione delle
Procure e dei Procuratori capo, con nuove formule di coordinamento dei
singoli uffici e regole chiare su poteri e competenze, anche territoriali.
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