Pellegrino:
i nomi? Io suggerisco Baldassarre e Ilari
da Il Corriere della sera del 20.7.98
Paolo Biondani,
MILANO - «Mi pare che nell’area del centro-destra non manchino
personalità della cultura in grado di esaminare un fenomeno come
Tangentopoli da un punto di vista scientifico, mantenendosi al di sopra
delle parti. Penso, ad esempio, a giuristi come Antonio Baldassarre, l’ex
presidente della Corte costituzionale, o a storici come Virgilio Ilari,
che è già consulente della Commissione stragi...».
Il senatore Giovanni Pellegrino aveva già avanzato la proposta di
superare lo stallo sulla giustizia affidando ad autorevoli studiosi il
compito di tirare le somme di sei anni di indagini sulla corruzione. Dichiarandosi
«lusingato» per il fatto che il leader del suo partito, Massimo
D’Alema, ha raccolto («e perfezionato») quella sua proposta,
Pellegrino ieri ha accettato di completare il ragionamento che aveva avviato
con l’intervista al Corriere del 17 luglio. «Il discorso è
molto semplice - dice il parlamentare diessino -. Si tratterebbe di scegliere
un gruppo di esperti, di diverso orientamento politico, e farli lavorare
insieme su quello sterminato materiale che è stato raccolto dalla
magistratura con le singole indagini nelle varie
parti d’Italia. L’esito finale potrebbe essere una visione d’insieme,
che oggi manca, di quello che è stato l’intero sistema di Tangentopoli».
I leader del Polo, però, hanno già bocciato l’idea. «Ho
sentito. Mi sembra però che le obiezioni partano da una premessa
sbagliata - replica Pellegrino -: la proposta dei saggi viene considerata
sostitutiva rispetto alla commissione parlamentare d’inchiesta su Tangentopoli.
Ma questo chi lo dice? E se gli studiosi dovessero concludere, poniamo,
che su Tangentopoli restano zone d’ombra, che è necessario approfondire
le indagini giudiziarie? In questo caso, il loro lavoro non sarebbe alternativo,
ma preparatorio di un’inchiesta parlamentare. Che, anzi, ne uscirebbe rafforzata
da un parere indipendente».
Ma lei, personalmente, che ne pensa? Per capire Tangentopoli serve
un’indagine parlamentare? «A me sembra inutile - risponde il senatore
-. La magistratura ha raccolto montagne di atti che molto spesso sono già
a disposizione del Parlamento. Cosa sia stata Tangentopoli lo sappiamo
tutti benissimo. E non c’è partito che non sia stato al centro di
dettagliatissimi accertamenti su ogni forma di irregolarità nei
finanziamenti. Presto anche il pm Nordio, il mitico Nordio,
dovrebbe concludere le sue inchieste sul Pci-Pds. Vorrei sottolineare
che, come presidente della Commissione stragi, considero utilissimo il
contributo offerto dal pm veneziano, che è il nostro consulente
per il terrorismo di sinistra».
Oltre a Baldassarre e a Ilari (che insegna Storia delle istituzioni
militari alla Cattolica), chi inserirebbe tra i saggi? «Non spetta
a me dirlo. Io pensavo a una nomina governativa ma, in effetti, offrono
maggiori garanzie di equilibrio i presidenti delle Camere. Che, magari,
potrebbero raccogliere le indicazioni dei capigruppo dei partiti».
Piuttosto, dubita della
volontà politica. «Sentendo il coro di no di tutto il
Polo, viene da pensare che loro, in realtà, non vogliano sapere
cosa è stata Tangentopoli. Temo che cerchino solo un porto franco
da cui poter sparare contro la magistratura».
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