Affitti, gli accordi deprimono il canone 

da Il Sole 24 ore del 20.5.99

BRESCIA — Sta per nascere in Lombardia il primo affitto convenzionato figlio della riforma delle locazioni (la legge 431/98). È infatti vicino alla firma a Brescia un protocollo d’intesa sui contratti agevolati tra le organizzazioni della proprietà edilizia (Confedilizia, Uppi, Asppi, Unioncasa e Appc), quelle degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat, Conia) e il Comune. Un accordo che prevede canoni massimi del 15-25% inferiori alle medie di mercato (si veda la tabella a lato), sfruttando però gli sconti fiscali previsti dalla normativa — oltre alla legge 431 anche il Dm 5 marzo 1999 — e una detrazione dell’Ici di 150mila lire all’anno fino al 2002.
L’unico tassello ancora mancante, e di cui stanno discutendo le organizzazioni a livello nazionale, riguarda l’eventuale decadenza delle agevolazioni fiscali; la bozza di accordo prevede, in questo caso, la possibilità di risoluzione del contratto, un’eventualità che i sindacati degli inquilini non vedono di buon occhio.
Su tutti gli altri elementi l’accordo, che rimane circoscritto al territorio del Comune di Brescia, sembra essere sostanzialmente raggiunto. I contratti individuali verranno redatti in base al fac-simile allegato al Dm 5 marzo 1999. La loro durata minima sarà di tre anni (rinnovabili per altri due), ma se la durata sarà più lunga si avranno aumenti delle fasce di oscillazione, a vantaggio dei proprietari: +2,5% per quattro anni, +5% per cinque, +7,5% per sei, +10% per più di sei anni. Sono stati messi a punto anche i criteri in base ai quali verrà scelta la misura del canone all’interno della fascia — indicati nella scheda riportata sopra — che vengono calcolati per metro quadrato «commerciale» all’anno.
I proprietari potranno, come prevede la legge, usufruire delle agevolazioni relative alle imposte sui redditi e all’imposta di registro, e il Comune, da parte sua, si è impegnato ad approntare una detrazione di 150mila lire sull’Ici. Resta da capire se il cumulo dei benefici possa coprire la "perdita" del 15-25% che le fasce rappresentano rispetto ai prezzi medi di mercato identificati.
Per gli oneri accessori è esplicitato l’impegno a redigere un apposito documento di ripartizione. E siccome non mancheranno le controversie, le parti concordano di costituire una commissione di conciliazione che dovrà interpretare l’accordo ed, eventualmente, dirimere il contenzioso.
Marco Libelli