Gli
avvocati: «Troppi indagati finiscono sui giornali reatini»
da Il Messaggero del 20.3.99
Il consiglio dell’Ordine provinciale degli avvocati, presieduto da Antonio
Belloni, è allarmato da quella che i legali ritengono una fuga di
notizie riguardante le persone che sono coinvolte in vicende giudiziarie.
Il consiglio ha quindi approvato il seguente documento.
«Sempre più frequentemente appaiono, sulle pagine locali
degli organi di stampa, notizie giudiziarie nella delicata e riservata
fase delle indagini preliminari. Cosicchè persone semplicemente
indagate vengono date in pasto all’opinione pubblica con gravissimi danni
morali e materiali».
«È altresì accaduto più volte - viene sottolineato
- che i giornali abbiano diffuso le notizie prima che le parti e i difensori
ne venissero a conoscenza e che questi ultimi, recatisi presso il competente
ufficio, si siano sentiti rispondere che non potevano avere notizie in
quanto tutto coperto dal segreto istruttorio. È poi di recente accaduto
che rispettabilissimi cittadini abbiano visto sui giornali i propri nomi
addirittura prima di avere ricevuto l’informazione di garanzia, ovvero
subito dopo, mentre erano in corso delicatissime attività ovviamente
coperte dal segreto istuttorio».
In merito poi alle iniziative assunte dalla Procura della repubblica
nei confronti dell’avvocato Pietro Massimo D’Orazi, cui è stato
perquisito lo studio nell’ambito di un’inchiesta sull’usura, il consiglio
esprime «piena ed incondizionata solidarietà nei confronti
dell’iscritto».
L’Ordine non ha però reso noto quali provvedimenti intenda adottare
per evitare che si ripetano gli episodi ritenuti esecrabili.
|