«A
rischio» 1.200 giudici tributari
da Il Sole 24 ore del 20.10.98
ROMA — Il problema incompatibilità potrebbe riguardare più
di 1.200 giudici tributari. Si tratta dei giudici che al Dipartimento delle
Entrate risultano depositari di scritture contabili e che sono stati segnalati
al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. Il rapporto inviato
dalle Entrate al «Csm» dei giudici tributari indica una serie
di situazioni molto delicate: si va da componenti di commissione che nel
’97 risultavano depositari di più di 200 scritture a giudici che,
invece, avevano una sola scrittura in deposito.
In ogni caso, la questione incompatibilità è sul tavolo
del Cpgt che sta esaminando le posizioni dei giudici. Una ricognizione
che richiederà tempo e che sta mettendo a dura prova il Consiglio
di presidenza, il quale ha denunciato l’inadeguatezza dei mezzi a disposizione
in rapporto ai compiti che devono essere svolti. Senza, peraltro, ottenere
subito una risposta concreta alle proprie richieste visto che la denuncia
è caduta proprio nelle settimane della crisi politica.
Il Consiglio di presidenza ha pronunciato finora una decina di decadenze
e non ha archiviato nessuna posizione. La procedura prevede che il Cpgt
inizi l’accertamento chiedendo al giudice di presentare argomenti a sua
difesa o di integrare le informazioni fornite. Per poi procedere nell’esamedella
posizione. L’insieme di adempimenti è, dunque, molto complesso -
minacciando di prolungarsi a lungo — se si considera che le posizioni da
verificare sono molte.
La “questione incompatibilità” complica ormai da quasi un anno
i rapporti fra giudici tributari e ministero delle Finanze, da quando la
legge 449/97 ha sancito l’incompatibilità fra attività di
giudice tributario e svolgimento dell’attività di consulenza fiscale.
Una “battaglia” combattuta sul filo delle interpretazioni al divieto che
sono state fornite dal ministero, dal Consiglio di presidenza e dal Secit.
Il quadro non sembra, poi, destinato a rasserenarsi: una nuova “mina”
potrebbe arrivare dai lavori parlamentari. Viale Europa non sembra, infatti,
favorevole alle disposizioni in materia di giustizia tributaria che sono
state inserite nel disegno di legge fiscale omnibus sull’istituzione di
sezioni staccate delle commissioni tributarie e di autonomia contabile
per il Consiglio di presidenza.
J.M.D.
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