Alfano medita, candidatura incerta

da Il Mattino del 21.9.99

MASSIMO BARBA 
Potrebbe non ricandidarsi Michele Alfano, presidente uscente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Nocera Inferiore. Questa la notizia che da qualche giorno circola con insistenza negli ambienti giudiziari dell’Agro. E qualora queste indiscrezioni trovassero conforto nei fatti, lo scenario delle prossime elezioni per il rinnovo degli organi del Consiglio forense, subirebbe, di certo, inaspettati cambiamenti. 
Le elezioni, previste per il prossimo mese di dicembre, già da tempo stanno interessando gli addetti ai lavori, prima con la possibile scalata dei civilisti ed ora con il colpo di scena della non candidatura del presidente Alfano. E proprio queste voci, forse messe in giro ad arte, stanno tenendo banco in vista dell’importante appuntamento. Già da tempo, questo ormai è scontato, gli avvocati sono al lavoro per strategie ed accordi con riunioni tenute, tempo addietro, anche nell’esclusivo circolo sociale di Nocera Inferiore. Ma a bloccare gli incontri, per il momento, è proprio l’esigenza di verificare la veridicità della rinuncia di Michele Alfano, da ben due legislature presidente del Consiglio dell’Ordine forense. 
Sempre secondo le indiscrezioni, Alfano avrebbe maturato questa decisione perché per l’importante e impegnativo incarico di presidente dell’Ordine avrebbe sottratto troppo tempo alla professione. C’è da dire che Alfano, avvocato penalista, è titolare di uno studio legale, con sede a Nocera Inferiore, tra i più importanti dell’intero Agro. Alfano, quindi, una volta terminato il secondo «mandato», secondo le indiscrezioni, avrebbe deciso di non ricandidarsi per tornare a tempo pieno nelle aule penali dell’intera provincia. 
Se l’indiscrezione risultasse vera, i contendenti alla carica di presidente potrebbero diminuire. Con Alfano fuori dai giochi, per il momento rimarrebbero i soli civilisti, da tempo, ormai, impegnati a tentare la scalata alla carica più alta dell’Ordine. Gli avvocati civilisti - da tempo critici nei confronti del Consiglio perché costretti a «dividersi» tra l’ex Pretura di via Correale e il palazzo di giustizia di via Falcone, hanno i numeri per ottenere la maggioranza. L’assenza di un candidato di prestigio da parte dei penalisti, potrebbero spianare loro la strada verso la presidenza del Consiglio. 
Il candidato ipotetico, l’avvocato civilista Aniello Cosimato, da sempre il più votato e attualmente segretario dell’Ordine, potrebbe avere, proprio in virtù del ruolo ricoperto, anche il placet e la benedizione del presidente uscente.