Lo
sfogo del capo della procura di Roma al Csm: ‘Sono preoccupato,siamo aggrediti
senza motivo’
da Il Giornale di Sicilia del 21.9.98 ROMA. Dopo la bomba della videoregistrazione dell’interrogatorio di
Gabriella Alletto, la supertestimone del processo sull’omicidio di Marta
Russo, un altro colpo di scena. La richiesta presentata spontaneamente,
all’indomani delle polemiche sulla videoregistrazione, da uno dei due pm,
Carlo Lasperanza, al procuratore capo di Roma Salvatore Vecchione di ‘astenersi
dal partecipare ulteriormente alle udienze’ del processo. La notizia è
stata anticipata ieri da un quotidiano nazionale. L’offerta di dimissioni
sarebbe stata subito respinta da Vecchione con un appunto a penna: ‘Non
si ritiene di accogliere la richiesta in quanto inopportuna’. E sempre
ieri sui giornali sono trapelate indiscrezioni sulla relazione di venti
pagine inviata dal procuratore capo al ministro della Giustizia, Giovanni
Maria Flick, al Csm e alla procura generale presso la cassazione, tutta
in difesa dei suoi uomini, Lasperanza ed il procuratore aggiunto Italo
Ormanni. Vecchione reagisce alle accuse che sono state fatte ai due pm,
sottolineando nuovamente che ‘l’intercettazione ambientale era stata autorizzata
dal gip, e ritenuta legittima dalla corte d’assise’, che ‘non emergono
condotte o atteggiamenti idonei a condizionare un teste nè tanto
meno a lederne la dignità’, e anzi rileva che le polemiche, e le
pressioni, possono influire sull’andamento del processo. Una relazione
che si conclude con un accorato appello: ‘Non posso che esprimere la mia
preoccupazione che una vicenda tipicamente processuale (che ha tuttavia
inopinatamente oltrepassato i limiti naturali), possa influenzare negativamente
il dibattito, rendendo concreto il pericolo di lesione dell’interesse fondamentale,
quello di tutelare l’aspettativa di giustizia delle parto offese. Offrendo
pretesti per ulteriori aggressioni - ingiustificate e mortificanti - per
i rappresentanti di questo ufficio’. Dura ieri la replica del presidente
della prima
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