Concorso
per magistrati. È giusta questa riforma?
da Il Mattino del 22.4.99
Ugo Ricciardi *
Il 3 maggio 1999 inizieranno le preselezioni del nuovo concorso di
Magistratura. Fino all’anno scorso, presentando la domanda si accedeva
direttamente alle tre prove scritte. La Commissione esaminatrice era nominata
una decina di giorni prima dell’inizio delle prove e le tracce degli elaborati
venivano concordate mentre i candidati entravano nei locali e si sistemavano
nei banchi. Oggi la Commissione viene nominata addirittura prima della
cosidetta preselezione. La data effettiva di inizio delle prove scritte
è subordinata all’esito della procedura preliminare. La preselezione
consiste nell’indovinare la risposta ad una serie di quiz che vengono sottoposti
alla valutazione del candidato. Più risposte esatte darà
il giovane laureato, dopo tanti anni di studio, e più aumenteranno
le probabilità che costui, finalmente, possa realmente «mettere
penna su carta» per dimostrare, prima a se stesso e poi alla Commissione,
di essere adeguatamente preparato per amministrare la Giustizia. È
ovvio che deve sapere usare il computer! Andiamo al concreto: le domande
presentate per questo nuovo concorso sono più di 25mila; se, come
sembra, non si presenterà il 20%, la preselezione vedrà impegnati
nei quiz circa 20mila candidati che saranno divisi in gruppi giornalieri
di 450 unità, divisi a loro volta in tre sottogruppi di 150 unità
(sembra più una partenza militare che un concorso!). La prima falcidia
sarà dovuta alla poca dimestichezza con i computers da parte di
molti candidati, la seconda sarà causata dal poco tempismo di altri
candidati poco avvezzi ai concorsi a quiz. La vera «chicca»
di questo nuovo sistema è rappresentata dal meccanismo di assegnazione
del punteggio: sarà assegnato un voto x per ogni risposta esatta,
un voto x-1 per ogni risposta omessa e x-2 per ogni risposta errata. Con
tale sistema si favoriscono i furbi, cioè coloro che immediatamente
carpiscono il meccanismo: è meglio omettere la risposta piuttosto
che sforzarsi di ragionare. Infatti in tal modo la capacità di ragionamento
non viene assolutamente premiata (è meglio che il Giudice dia solo
risposte, se, poi, ragiona, poco importa!). In questo modo si andrà
avanti fino al mese di luglio inoltrato. Le prove scritte che in futuro
dovranno effettuare i candidati riguarderanno il diritto civile, penale
ed amministrativo. La preselezione verterà, però, solo su
quiz di diritto civile «gentilmente prestati» dall’archivio
notarile che con i suoi potenti mezzi è già a regime. Non
vi cono quiz di diritto penale ed amministrativo. Nei quiz di civile è
compreso anche il diritto societario, materia di diritto commerciale che
notoriamente nella prima fase di preparazione al concorso per uditore giudiziario
non viene ampiamente sviluppata. Alle preselezioni partecipano anche i
neolaureati che aspirano alla carriera notarile, è facile arguire
che costoro accederanno in massa alle prove scritte a discapito degli studiosi
di diritto penale ed amministrativo. Era proprio necessario ed urgente
fare questa riforma? Non si potevano studiare meglio i correttivi al vecchio
concorso che, comunque, era uno dei più seri in Italia? Il candidato
accedeva alle prove orali solo ed esclusivamente per la sua preparazione
giuridica senza aiuto di nessuno. Che necessità c’era, da parte
dei politici, di rendere subito poco serio questo concorso? È facile
e preoccupante intuire che con una Commissione esaminatrice, nominata molti
mesi prima delle prove scritte, in una Italia dove il tutto si segnala
in anticipo, si cercherà di contattare Tizio o Caio. Accederà
alle prove scritte chi è già esperto e scaltro in informatica
senza essere necessariamente preparato per amministrare la Giustizia. Registriamo
dunque, l’avvio di un’altra riforma fatta in maniera isterica perché
sconfessa completamente anche ciò che di valido poteva rimanere
del vecchio sistema. Non è che per caso si vuole controllare anche
l’accesso dei giovani nella Magistratura?
* Pm sezione finanziaria
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