«Sul 513 ingerenza del Csm». Ma è giallo

da Il Corriere della sera del 22.4.99

ROMA - Indebita ingerenza, oltraggio all'autonomia e al primato della politica. Marcello Pera, senatore di Forza Italia, non usa mezzi termini: le 19 cartelle che ha consegnato alla presidenza del Senato meritano una discussione e una denuncia. Perché in quel documento il Consiglio Superiore della Magistratura si occupa del «super 513», giudicando doverosa una più approfondita riflessione da parte del Parlamento che «scongiuri i pericoli di una alterata approvazione della legge costituzionale da parte della Camera». Così Pera sollecita il presidente del Senato Mancino ad intervenire con una dichiarazione. E Mancino promette: «Se lo riterrò utile, potrò anche convocare la Conferenza dei capigruppo». Ma l'ex presidente dell'Anm, Raffaele Bertoni, replica: «Invece di fare pretestuose polemiche politiche con il Csm, Pera farebbe bene a spiegare come è entrato in possesso di un documento interno al Consiglio». E il «padre» del documento, il consigliere laico Giuseppe Riccio (Udr), presidente della Commissione Riforme, rispedisce al mittente le critiche di Pera: «Non vogliamo interferire né con la Corte costituzionale né col Parlamento: quella è una bozza di risoluzione interna al Consiglio, sulla quale stiamo ancora riflettendo».