«Veleni con i colleghi? Non diciamo fesserie»

da L'Unione Sarda del 22.1.99

Sassari Guai a fare domande indiscrete su Salvatore Dongu. Chi lo conosceva bene come Giuseppe Bassu, presidente dell’ordine provinciale degli avvocati, potrebbe rispondere infastidito: «Era un ragazzo che si era affacciato da poco alla professione. Non si occupava di casi eclatanti, certo, ma non ne faceva un cruccio». Ieri, velenosi sussurri davano notizia di presunte incomprensioni con alcuni colleghi: «È assolutamente falso. Scrivete che chi ha messo in giro questa voce è un verme. Avrei preferito tacere su simili bassezze, ma proprio non ce la faccio: è vergognoso». 
Nessuno immagina un movente per quel colpo di pistola calibro 22 che ha spezzato la vita di Salvatore Dongu a 39 anni. E di certo non aiuta leggere il suo curriculum, uguale a tantissimi altri. Studi a Parma e poi il rientro a Borutta, suo paese natale. 
Sceglie di fare l’avvocato e neppure la bocciatura rimediata al primo esame gli fa cambiare idea. Nel ‘94 finalmente centra l’obiettivo con l’iscrizione all’albo degli avvocati. Apre lo studio a Thiesi. Non inganni il fatto che il paese conti 3400 abitanti: c’è un tessuto economico ricco di piccole aziende, allevatori e agricoltori non mancano di certo. E così i clienti non tardano ad arrivare. Salvatore Dongu si occupa soprattutto di cause civili, di tanto in tanto un’incursione nel penale. Racconta il penalista
sassarese Agostinangelo Marras (nella foto) : «Abbiamo lavorato insieme due volte: per una violenza carnale commessa a Sennori e per una rapina a Bosa. Non posso dire che lo conoscevo bene. Mi sembrava una persone seria, cortese». Gli fa eco Lorenzo Soro, avvocato nuorese: «Ci siamo incontrati in qualche processo. Dava l’impressione di essere un professionista serio». 
Neppure Giulio Durgali, padre della fidanzata di Salvatore Dongu, riesce a trovare una spiegazione. Risponde al telefono con tono cortese: «Nemici? Nooo, tutti gli volevano bene. Poco fa sono andato a vedere il punto dov’è stato ucciso. Da quello che ho capito forse Salvatore conosceva chi gli ha sparato. Ma perché? Mi sembra impossibile, non riesco a capire....». Adesso, sarà la procura di Oristano che dovrà scoprire il perché di un colpo di pistola esploso contro un ragazzo che sognava soltanto il matrimonio. 
Paolo Paolini